Intervista: FEARYTALES


In questa lunga e quasi estenuante (ma interessante) chiacchierata Marco Chiariglione, cantante dei FearyTales da Torino ci ha raccontato, quasi come fosse un romanzo, un po' il suo pensiero e ciò che gravita attorno alla sua band e soprattutto si è parlato riguardo l'ultimo album della sua band "神风=Vento Divino". Buona lettura!

1. Ciao, parlaci di come sta andando questo 2025 e di come è andato il vostro ultimo album!
Innanzitutto un saluto ai lettori di HOT MUSIC ZINE e grazie alla redazione per lo spazio concessoci, che è molto prezioso per una piccola band come la nostra. Il 2025 è un anno abbastanza movimentato e complicato per noi FearyTales – come tuttavia già i precedenti – per diverse ragioni legate sia a problemi personali e di salute (di noi che non siamo esattamente più dei giovincelli) sia a un ambiente musicale sempre più complicato, farraginoso e ‘chiuso’. Le vendite del CD fisico e la distribuzione digitale del nostro ultimo album “神風=Vento Divino” si aggirano su numeri e cifre assolutamente risibili, come tuttavia ormai vale per la grande parte delle band e degli artisti che provano a promuovere la propria musica oggigiorno nell’ambito dell’abbastanza desolante mercato musicale. D’altra parte i riscontri all’album da parte della critica musicale – vale a dire dei giornali (ormai pochissimi) e delle Webzine che (laboriosamente) si sono contattati – sono stati piuttosto buoni e incoraggianti (con una sola eccezione costituita proprio dalla recensione presso Hot Music Zine… speriamo di poter fare di meglio e risultare maggiormente convincenti in futuro). In realtà, senza false modestie, sapevamo di aver realizzato un ottimo album, anche un poco coraggioso e decisamente personale e autentico, tuttavia vederlo riconosciuto da degli appassionati di musica competenti quali i recensori, in Italia ma anche all’estero, è certamente motivo di grande soddisfazione per noi. Non che ciò abbia cambiato molto la prevista e preventivata sorte di ‘suicidio commerciale’ dell’album, eh?, tuttavia rimane assolutamente una bella soddisfazione e un significativo riconoscimento per noi FearyTales. Abbiamo raccolto in merito una serie di highligts della ‘concorrenza’, che proponiamo a seguire per rendere proprio il riscontro della critica musicale specializzata all’album, sperando di non annoiare troppo i lettori di HMZ:

-"Il grande pregio dei FearyTales consiste nello spingere la propria sperimentazione stilistica, riuscendo a fondere forme apparentemente incompatibili e creando immagini solide che vivono in perfetto equilibrio" Rock Hard
-"Vento Divino è un disco che osa, emoziona e conquista. È la dimostrazione che si può fare metal epico in Italia con qualità internazionale, senza scimmiottare nessuno, ma portando avanti una voce propria, originale e carica di significato. I FearyTales non solo convincono, ma incantano" Giornale Metal
-"Un album scuro come una perla nera, una dimostrazione di arte sopraffina che non deve passare inosservata" Heavy Metal Maniac
-"神风 Vento Divino è un disco innovativo, difficile da catalogare ma facile da ascoltare tutto d’un fiato" True Metal
-“La proposta dei FearyTales: un heavy classico, massiccio, coinvolgente, dove la melodia si sposa magicamente con la furia. Perdonate la rozzezza, ma alcune volte si ha la sensazione di ascoltare gli Iron in versione death. Ripeto, una delle cose migliori che ho ascoltato nel 2024, senza ombra di dubbio" WFR
-“Con 神风=Vento Divino i FT hanno creato un album che segna una solida evoluzione del loro sound, mantenendo viva l’essenza dell’heavy metal classico e portandola a nuovi orizzonti più moderni. L’album è un must per i fan del metal che apprezzano un mix di tecniche vocali potenti, riff classici e una componente narrativa ricca di spessore. Con il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione 神风=Vento Divino rappresenta un capitolo cruciale nella carriera della band" Loss Magazine
-"神风=Vento Divino is my favorite FearyTales album, and listening to the entire album from start to finish is like taking a strange and diverse metal trip" Volcano Magazine
-"Un album breve, urgente, testimone di una band in fermento, desiderosa di sperimentare e con tutti i mezzi per farlo. Un approccio personale ad una reinterpretazione dell’Heavy Metal che lo possa rendere credibile e sensato anche in questo decennio, senza tristi revivalismi e stanchi arroccamenti su bastioni sgretolati. Abbiamo bisogno di band del genere, che gettino il cuore oltre l’ostacolo, anche a costo di prendersi qualche rischio" Italia di Metallo
-"Per chi è abituato ad esperienze sonore più estreme, magari '神风=Vento Divino' non sarà nulla di peculiare: ma a mio parere l’album è pensato per la fetta di pubblico più tradizionale e tradizionalista, e per loro sì, credo che il disco – come è stato per me – sarà un piccolo, salutare shock. Complimenti alla band!" Heavy Metal Webzine
-"Vento Divino enchants and enraptures, thanks to a theatricality that emerges above all from the vocal interpretation of Marco Chiariglione and to arrangements that know a bit of progressive and a bit of baroque. […] Fearytales evoke deep emotional scenarios, they overwhelm the soul of the listener, taking it where they want, whether it’s the depths of Hell or the serenity of Heaven. An album that seems to live on different souls and doesn’t try to hide even one. This band certainly has an above-average level of maturity and above all has a unique personality. It’s difficult to compare Fearytales’ music to other bands, because you would fail. They make their own metal, they don’t care about following any trend and they create their own genre. Not bad!" Rock and Blood
-"Questo è “神风 Vento Divino“, un terzo appuntamento targato FearyTales da non perdere per nessun motivo, anche perché data la proposta davvero variegata offerta sono tanti gli ascoltatori che questo album può raggiungere. Mi raccomando, accettate il mio consiglio e fate vostro questo album, un vero faro illuminato in mezzo ad un mare di uscite mediocri" the Murder Inn
-"Un misto di audacia, metal classico e magniloquenza, i FearyTales con 'Vento Divino', firmano un album classico e moderno allo stesso tempo, che piacerà a sia ai nostalgici che a chi cerca emozioni legate ad un sound più attuale" Back in Rock
-"Questo disco è un ibrido bizzarro e competente [...] una proposta che già a descriverla così fa venire voglia di conoscerla, toccarla con mano, promuoverla" Metallus.it
-"Machen es FEARYTALES dem Hörer und auch dem Rezensenten nicht wirklich leicht. (=I FT non rendono la vita facile né all'ascoltatore né al recensore)" Hellfire Magazin
-"Se avete paura dell’oscurità e delle 'fiabe terribili' esorcizzatevi con questo album fresco, scorrevole e ricolmo di buone melodie di base. L’Heavy Metal italiano gode di buona salute grazie anche ai Feary Tales, vestiti di grande personalità" Progressivamente
-"Questo 'Vento Divino' di qualità ne ha molte" Raw & Wild
-"Album davvero intrigante… tutto da scoprire" NoiRocker.it
-"La cosa curiosa di questo album è che, nonostante ci siano tantissimi ingredienti di pregio, non si avverte mai la sensazione che si voglia fare uno sfoggio di tecnica, ma anzi, la band mantiene un profilo umile ma di sostanza, regalando un disco privo di tracce filler. [...] Insomma, ora sbizzarritevi, questo album saprà sicuramente sorprendervi" Hard Heavy Core
-"Vento Divino is a mixture of everything ranging from traditional Heavy Metal, melodic Death Metal, modern Metal, and progressive Metal elements […] an album with a very specific and characteristic sound and surely will have its share of fans" Metal Temple
-"Il disco offre una band [...] più matura e consapevole delle proprie capacità al punto da rendere l’ascolto del lavoro piacevole e accattivante sotto ogni profilo; qui in sostanza c’è un po’ di tutto dove capacità, divertimento e ispirazione la fanno da padrone." Metal Wave
-"La bravura della band è inappuntabile da tutti i punti vista […]. [I FearyTales] hanno davvero un coraggio da vendere" Tempi Duri
-"Proposta non banale, anche perché proporre un metal ficcante in italiano non è di facile impresa" Fusionando

In dettaglio si può vedere la sezione dedicata alla rassegna stampa di recensioni e interviste pubblicata (e costantemente aggiornata) sulla Homepage del nostro Sito.

02. Cosa significa il vostro monicker?
Il moniker FearyTales, traducibile come ‘Racconti di Paura’, è un gioco di parole che riprende la locuzione inglese Fairy Tales, che vale per ‘Fiabe’. Non so se potrebbe essere interessante spendere qualche parola anche circa il titolo del nostro nuovo album: “神風=Vento Divino”, che traduce letteralmente dal giapponese (神風 appunto) il termine ‘Kamikaze’, vale a dire i tifoni che nel XIII secolo avrebbero difeso e protetto il Giappone dalle invasioni delle flotte mongole del Kublai Khan. Altresì dalla seconda guerra mondiale Kamikaze ha preso a indicare gli attacchi suicidi: a partire da quelli dei piloti giapponesi contro le navi alleate, fino ai giorni nostri per designare quelli terroristici di diversa natura. Pressappoco così lo si è invece metaforicamente inteso nel contesto del nuovo album dei FearyTales e relativa titletrack (come da relativa chiosa al testo): “Vento Divino perché, in qualche modo, siamo tutti kamikaze alla vita. Si nasce e si vive e si muore nella sofferenza, vedendo cadere intorno a noi tutti coloro che amiamo, sempreché gli si sopravviva...”. Perché la vita a volte può essere effettivamente piuttosto brutale.

03. Come è nata la collaborazione con Underground Symphony Records e come vi state trovando?
“神風=Vento Divino” è stato registrato e masterizzato nell’estate 2023. Dopodiché la ricerca di una Etichetta interessata alla pubblicazione è stata piuttosto annosa e difficile: è durata oltre un anno. Eravamo infatti considerati troppo estremi dalle Etichette di metal classico e troppo melodici da quelle che trattano metal estremo. Oppure le Etichette non erano interessate perché secondo loro la nostra musica presentava troppe commistioni stilistiche (vale a dire non era inquadrabile in un preciso genere/sottogenere), oppure per il fatto che proponessimo testi anche in lingua italiana (il che pare perlomeno in parte un anacronismo in tempi di band quali Borknagar, Vintersorg, Burzum, Seth, Enslaved ma pure di Rammstein e MÃ¥neskin!... vabbé, per dire…). Oppure semplicemente gli interlocutori delle Label contattate non erano interessati o neppure ascoltavano l’album ovvero semplicemente non ci degnavano di un riscontro. Anche per questo ci teniamo a ringraziare Maurizio Chiarello della leggendaria Underground Symphony per aver compreso la nostra proposta musicale (che a dire il vero un poco esorbita dai canoni propri della US…) e per aver creduto in noi. Certamente l’esperienza e la appassionata precisione e meticolosità di Maurizio Chiarello della Underground Symphony Records hanno contribuito sensibilmente alla pubblicazione di “神風=Vento Divino”, sia per gli aspetti più concettuali sia per quelli più pratici e concreti. Da Maurizio sono arrivati indicazioni e consigli sempre utili e anzi preziosi, in un contesto non facile come quello musicale attuale (in cui Spotify pare aver – abbastanza indegnamente – soppiantato i supporti fisici, sottraendo anche agli artisti affermati il sostentamento). Maurizio ha una grande storia, e un poco fatica – come del resto anche noi FearyTales (già ‘merdallari anziani’) – a rapportarsi a un mondo musicale sempre più evanescente, conflittuale e opportunista come quello attuale. Certamente Maurizio è una persona particolare quanto speciale. Peraltro pur proponendoci con un glorioso marchio quale quello dell’etichetta Underground Symphony Records (che negli anni ha pubblicato e promosso artisti del calibro di Sabaton, Labyrinth, Skylark, Fabio Lione, Olaf Thorsen…) abbiamo comunque parecchio faticato a promuovere il nostro album nel descritto ambiente e contesto musicale. Ci rendiamo certamente conto di essere una goccia nell’oceano, ma pure riteniamo che la nostra proposta musicale sia autentica e coraggiosa e il nostro album ‘spettini’. Tuttavia nostro malgrado vediamo l’attenzione degli addetti ai lavori concentrarsi forse troppo spesso su investimenti di risorse e denaro piuttosto che sul reale valore degli album e del talento (e magari l’originalità) delle band, e questo certamente è un peccato, se non altro perché va oggettivamente a discapito della musica e delle canzoni, vale a dire ciò che dovrebbe veramente contare.

04. C'è qualcosa di davvero importante che bolle in pentola per voi? Avete del nuovo materiale in lavorazione per caso?
In realtà no, nulla di davvero importante in pentola, perlomeno nel senso ‘classico’. Purtroppo siamo una piccola band che credo abbia abbastanza seminato senza però aver sinora raccolto quanto si sarebbe meritata, complici varie cause sia interne sia soprattutto esterne (problemi di promozione, distribuzione, penuria occasioni live adeguate per promuovere l’album). D’altra parte abbiamo cominciato in questi ultimi mesi a lavorare a delle nuove canzoni: personalmente è la parte che in assoluto preferisco del far parte di una band come questa. Si tratta di un processo creativo piuttosto intenso ed emozionante per me. Ci sono anche dei compromessi e delle tempistiche (talvolta fin troppo dilatate) da gestire, tuttavia se nella band si va tutti nella stessa direzione i risultati possono essere significativi e anzi sorprendenti. Quando scrivo e arrangio una (buona) nuova canzone è un po’ come se – una volta tanto nella vita – ogni pezzo del puzzle andasse al suo posto, intanto che tutt’intorno il caos e il disordine continuano a imperversare e dilagare... Trovo la cosa decisamente straordinaria ed edificante e credo che possa in qualche modo andare a compensare i tanti sacrifici e le molteplici frustrazioni che spesso tocca subire e sopportare nell’ambiente musicale deteriorato di cui si è detto. È un po’ come se dal nulla si riuscisse – quasi miracolosamente – a sortire qualcosa di visceralmente vero e autentico. E non posso che esserne orgoglioso, così come di tutte le canzoni che ho/abbiamo scritto con e per i FearyTales in questi anni.


05. Di cosa parlano i vostri testi?
I testi delle canzoni sono assolutamente essenziali e fondamentali per i FearyTales. Melodie vocali (cantate funzionalmente sia in clean sia in growl) e testi sono da sempre una mia prerogativa e creazione, e vi dedico grande attenzione, sia a livello stilistico sia di contenuti. I testi di “神風=Vento Divino” sono scritti sia in inglese sia in italiano (più una citazione biblica in latino dal Levitico in “AdventComes”). Pur non essendo “神風=Vento Divino” un concept album vi si possono individuare dei motivi, delle tematiche sotterranee e costanti che ricorrono nei testi delle canzoni, quali: il male di vivere e il dolore esistenziale, l’insostenibile peso della sorte avversa e della sfortuna che gravano sull’umanità dolente e l’eroica sopportazione di quest’ultima, il ribaltamento delle prospettive e delle categorie luce/buio (come in un negativo fotografico), il senso di colpa e il peccato, la rabbia e la frustrazione, l’inesorabile e impietoso trascorrere del tempo e della vita nella morte. Si tratta di tematiche piuttosto personali e viscerali, come evidente: si tenta in tal modo di esprimere la propria voce in maniera autentica senza andare troppo a ricalcare i consueti e stereotipati temi dettati dal genere ovvero cercando in qualche modo (anche) di rinnovarli in maniera originale. Per una puntuale disamina dei testi delle singole canzoni rimandiamo alle chiose alle medesime riportate nel libretto del digipak dell’album che, sperando di fare cosa gradita, riportiamo a seguire:

-La Ginestra diviene emblema dell’eroica contrapposizione e resistenza dell’umanità dolente alle fiere e impietose bordate della Natura ostile e della sorte avversa (in una personale rivisitazione della canzone leopardiana).
-Nel ribaltamento della contrapposizione luce/tenebre trova luogo la figura del cieco alla luce (‘LightBlind’), che nella sola tenebra riesce finalmente a trovare conforto, sollievo e consolazione. Come una cieca luce.
-‘神風=Vento Divino’ perché, in qualche modo, siamo tutti Kamikaze alla vita. Si nasce e si vive e si muore nella sofferenza, vedendo cadere intorno a noi tutti coloro che amiamo, sempreché gli si sopravviva.
-‘(The FearyTale of) RoXXXanne’: Una paurosa storia di lussuria, perdizione e corruzione, sino alla perdita di ogni personale dignità, e di se stessi (si tratta in parte di una personale rivisitazione della traccia dei Police attraverso il relativo rifacimento di José Feliciano per Baz Luhrmann).
-La Tinta Caligine è la tenebrosa bruma infernale che avvolge i dannati, pietosamente contemplati nella loro tragica sorte (in una personale rivisitazione, anche linguistica, dell”Inferno’ dantesco).
-L’Oscura Notte dell’Anima è l’estasi mistica espressa da San Juan de la Cruz per il tramite della similitudine dell’amante che si perde nell’amato, sino a trasformarsi l’uno nell’altro. Qui invece, ne ‘La Luminosa Notte dell’Anima’, tutto è capovolto e rovesciato: l’estasi mistica è proiettata verso il Maligno e il motore immobile è il vuoto odio.
-‘Come Inside’ è il viaggio nell’interiorità corrotta di un’anima persa e travolta dai suoi stessi orribili vortici di follia: la caduta dalla grazia nei più oscuri abissi di tenebra.
-‘Advent Comes’: la Pasqua di Satana, la cui epifania blasfema si manifesta nell’eucarestia invertita costituita dalla feroce pioggia di carne e sangue che cadono da un cielo fattosi cremisi.

06. Dove vorresti che arrivassero i FearyTales? Insomma qual è il vostro più grande obiettivo? E quali sfizi vi siete tolti finora?
Piccoli ‘sfizi’ ma autentici, e grandi dolori e duraturi, direi…A parte gli scherzi (ma sempre con un amaro fondo di verità) fra le gioie e ‘sfizi’ autentici direi: sentire cantare i testi delle nostre canzone dai sostenitori e amici che ci vengono ad ascoltare live nei peggiori locali che si possano immaginare; scrivere delle buone canzoni autentiche e sincere senza porsi limiti di genere o di lingua (quello lo lasciamo fare a chi si occupa di marketing anziché di musica); registrare, realizzare e promuovere i nostri album; stringere contatti, collaborazioni e amicizie con veri appassionati della musica che amiamo. A contraltare purtroppo ci sono i ‘dolori’, fra i quali menzionerei la disillusione derivante dall’assordante silenzio del mercato musicale, degli addetti ai lavori, di alcuni gestori di locali rispetto al talento e l’originalità in favore esclusivamente degli investimenti economici e delle varie clientele (ad appannaggio di chi se lo può permettere, va da sé…). Quali obiettivi concreti vorremmo che le nostre canzoni arrivassero all’orecchio di quanti più amanti della musica possibile. Perché abbiamo una voce, che meriterebbe di essere ascoltata (non siamo una eco altrui). Personalmente aggiungo, con la mia consueta mestizia, che soprattutto vorrei che i FearyTales continuassero a scrivere canzoni, registrare album e fare buona musica, nonostante i vari accidenti della vita, le scarse prospettive, il mercato musicale deteriorato e il pubblico fattosi quanto mai ‘rarefatto’ ed evanescente. E (non è stato e tuttora) non è sempre facile…Ah, un mio personale sogno sarebbe suonare al WOA (Wacken Open Air), ma lo ritengo probabile pressoché quanto un fulmine mi colpisca in questo istante…

07. Quali sono le band che più vi hanno influenzato e quelle che ancora vi influenzano?
Cerchiamo di essere meno derivativi possibile nella nostra musica, tuttavia al contempo utilizziamo organicamente tutti i colori e le cifre stilistiche che la musica che amiamo ci offre senza limitazioni o vincoli se non la riuscita delle canzoni stesse. A riguardo ricordo alcune considerazioni di un recensore (della Webzine Italia di Metallo) che mi avevano molto colpito. Dicevano di noi FearyTales che siamo “una band in fermento, desiderosa di sperimentare e con tutti i mezzi per farlo. Un approccio personale ad una reinterpretazione dell’Heavy Metal che lo possa rendere credibile e sensato anche in questo decennio, senza tristi revivalismi e stanchi arroccamenti su bastioni sgretolati. Abbiamo bisogno di band del genere, che gettino il cuore oltre l’ostacolo, anche a costo di prendersi qualche rischio”. Ad ogni modo certamente non poche sono le band che ci hanno influenzato e ispirato, quale di più quale di meno, magari per diversi aspetti, elementi e stili. Personalmente menzionerei perlomeno: Coroner, Marillion, Iron Maiden, Black Sabbath, Holy Terror, Fates Warning, Savatage, Dream Theater, Bruce Dickinson, Genesis, Tre Allegri Ragazzi Morti, Metallica, Cradle of Filth, Borknagar, Vintersorg, Sepultura, Sieges Even, Helloween, Gamma Ray, Aborted, Candlemass, Sabbat, Skyclad, Misfits, Grip. Inc, Faith No More, Suspyre, Mercyful Fate, Dio, Dark Tranquillity, Theatre of Tragedy, Dave Matthews Band, Ivano Fossati, Conception, Kamelot, Mike Patton, Mondo Cane, Negazione, Beyond Twilight, Slayer, Anthrax, Megadeth, Ozzy, Raw Power, Draconian, Pain of Salvation, Napalm Death, Heir Apparent, Armored Saint, Paradise Lost, Opeth, Seventh Wonder, Fish, Over Kill etc.

08. Una curiosità, ma il vostro monicker si scrive tutto attaccato oppure Feary Tales? Chiedo perché in giro lo vedo scritto in tutti e due i modi!
Un po’ in ogni maniera lo si trova scritto, effettivamente. Anche il motore di ricerca di Google tenta spesso di ‘boicottarcelo’, rimandando arbitrariamente alla locuzione inglese ‘fairy tales’ di cui sopra. Tuttavia l’importante è che se ne parli, come direbbe Gene Simmons!...Ad ogni modo il monicker corretto è FearyTales, tutto attaccato, con la ‘F’ e la ‘T’ maiuscole. Un nostro piccolo vezzo e ‘licenza poetica’ al contempo, per quella sorta di neologismo che abbiamo coniato per dare nome alla band.

09. Riuscirà mai il metal italiano ad avere una band davvero di successo planetario e che possa fare da traino a tutta la scena? Potreste essere voi?
Guarda, senza false modestie ti direi che noi ce lo si meriterebbe pure, se non altro per le nostre canzoni, che sono davvero valide, autentiche e anche un poco originali, in un contesto musicale che perlopiù valorizza, promuove e supporta quanto già consolidato e derivativo. Certamente noi no però, devo ammettere con malcelato rammarico e mesta autoconsapevolezza, sia per penuria di mezzi sia per questioni anagrafiche (non siamo esattamente più ‘di primo pelo’: c’eravamo già quando sulla terra si aggiravano i dinosauri…). D’altra parte temo che la scena metal in realtà non sia mai davvero riuscita a emergere significativamente in Italia, se non per rare e isolate eccezioni – che tuttavia confermano la regola – per le quali peraltro il successo è stato raggiunto (prima) all’estero… I motivi e le cause sono radicati, molteplici e complessi. Il problema oggigiorno non credo sia tanto la qualità, basti pensare all’ultimo ottimo album degli Fleshgod Apocalypse “Opera” ad esempio (mentre storicamente non si può effettivamente negare qualche eccesso derivativo nel metal italico). Piuttosto quali elementi, problematiche e vulnus a sfavore indicherei, a mio modesto avviso, da una parte la tradizione musicale della canzone italiana dominante (più o meno ‘sanremese’, con l’‘aggravante’ recente delle mode ‘trappeggianti’); d’altra parte l’esterofilia imperante in tanta parte del pubblico metal italico; d’altra parte ancora un mercato musicale rigido, settoriale, prezzolato e ormai disgregato, degenerato e allo sbando. Purtroppo anche l’assenza di una vera e propria scena metal coesa in Italia non credo aiuti in un simile contesto. Dunque le band nostrane rimangono spesso isolate fra di loro, senza perlopiù saper creare una rete di supporto reciproco. Peraltro la situazione, a mio modo di vedere, credo sia peggiorata significativamente con l’‘apocalisse’-Covid, anche e soprattutto per piccole band come la nostra, che ormai faticano terribilmente a trovare ingaggi nei locali, se non aggregandosi – pagando – a qualche agenzia di booking (ritrovandosi poi magari a raccogliere miseramente le briciole degli utili…). Dunque emergere all’estero senza riuscire a fare breccia in patria renderebbe verosimilmente tutto ancora più complesso, sebbene non necessariamente impossibile, perlomeno in tempi brevi/medi. I MÃ¥neskin ce l’hanno fatta, ma metal non si possono (certo) definire. Un percorso simile per una band metal italiana fatico a prefiguramelo, perlomeno nel contesto attuale e prossimo.

10. Abbiamo finito, lasciate un ultimo messaggio ai nostri lettori!
Grazie ancora per la considerazione e il prezioso spazio dedicatoci su HOT MUSIC ZINE. Metallare e metallari in linea ascoltate “神風=Vento Divino”, che è un gran bell’album e autentico: potrebbe sorprendevi!…E non comprate i dischi nuovi di Metallica e Ghost, che loro sono già carichi di denari!... Sostenete i FearyTales piuttosto, i ‘piccoli fiammiferai dell’heavy metal nostrano’…

Qui il link allo Store della Underground Symphony per chi volesse acquistare l’elegante digipak di “神風=Vento Divino”: https://usstore.it/home/1763-fearytales-vento-divino-cd-digipack-8032790491920.html

Qui il linktree alle varie piattaforme digitali di Streaming etc.: https://songwhip.com/fearytales/vento-divino.

“神風=Vento Divino”, già registrato presso il Fusix studio di Andrea Fusini, uscito per la Underground Symphony. L’artwork è opera di Annette Fletcher; il videoclip professionale ufficiale del singolo ‘LightBlind’ di Edoardo Giuliani (Kunai): https://youtu.be/yk-saxN_7wk?si=-ok5N-FVxkOPuxk0; autoprodotti sono invece i lyric video ufficiali di tutti i restanti brani dell'album: https://youtube.com/playlist?list=PLHGS9-uIu2Sm0D-j9zqgaCZet_j3FksWF&si=bvXql7rEPH4fKwhY.

“神風=Vento Divino” contiene otto brani (più intro e outro) in puro e autentico stile FearyTales, caratterizzati dalla commistione organica di stili musicali (fino alla musica estrema), dall'utilizzo dei cantati clean e growl, dall'impiego di diverse lingue nei testi.

Con “神風=Vento Divino” credo siamo riusciti a raggiungere un livello qualitativo significativo. Si tratta infatti un album straordinariamente buono, compatto, intenso, coeso, interconnesso, omogeneo e organico, dall’inizio alla fine, attraverso tutte le sue tracce, sfaccettature e atmosfere. Inoltre è profondamente autentico e viscerale. L’album si può considerare anche un poco coraggioso nel contesto del mercato musicale odierno, già troppo spesso stereotipato e suddiviso strumentalmente e rigidamente in generi e sottogeneri. “神風=Vento Divino” raccoglie infatti al suo interno delle canzoni autentiche e viscerali che non intendono essere derivative, cercando di mantenere coerentemente le caratteristiche proprie e distintive della band, vale a dire: la commistione di stili sia musicali sia vocali e di lingue utilizzate nei testi, il senso profondo e radicato della melodia anche nelle parti più estreme, l’attenzione e la cura dedicata ai testi e le tematiche drammatiche e tragiche che vi si affrontano. Seguiteci su Sito e Social!:


Marco e FearyTales
R’n’r!

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