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Intervista: RABHAS


Oggi ospitiamo i Rabhas, formazione death metal bolognese giunta al terzo album in uscita per Broken Bones Promotion. "Propaganda Antiumana" è un riuscito manifesto di merciume e malessere che però non disdegna la commistione con altri stili, come il grind, il doom, il prog, il noise e l'hardcore. Abbiamo scambiato qualche parola con il batterista Sguicio. Buona lettura!
PS: trovate la nostra recensione di "Propaganda Antiumana" QUI.

1 - Ciao, parlateci del vostro nuovo album!
Propaganda Antiumana è il nostro terzo album; i brani presenti sono stati scritti molti anni prima delle registrazioni in un periodo puramente compositivo e sono il frutto della stretta collaborazione tra me e il bassista Daniele “Preck”. Il lavoro di perfezionamento dei testi, degli arrangiamenti, dei suoni, ecc... è avvenuto con l’ingresso, nel 2016, del nuovo chitarrista Maurizio “Fischio” e del cantante Lucio "L”. Come gruppo ci siamo sempre prefissati l’obiettivo di creare qualcosa di molto personale, ciò lo si può dedurre già dai due album precedenti: "Demolizione" (2014) e "Maelstrom" (2017). Anche in quest’ultimo lavoro ("Propaganda Antiumana") abbiamo voluto sperimentare, infatti l’ascoltatore potrà immergersi in una varietà compositiva non convenzionale come ci viene confermato dalle varie testate che stanno recensendo l’album. L’anima di "Propaganda Antiumana" è una commistione di vari generi: Death Metal, Hard/Gind Core, Doom, Prog e Psichedelia. I testi come nostra consuetudine e scelta sono tutti in italiano e vertono su tematiche violente e di disgusto verso la società.

2 - Facciamo un breve riassunto della vostra carriera evidenziando gli avvenimenti più importanti.
I Rabhas nascono nel 2010. Pur avendo più di una decina di pezzi che portavamo ai live, per i primi 3 anni non li abbiamo mai registrati, quindi siamo rimasti un po’ ai margini della scena. Tra il 2012 e il 2013 ci siamo concentrati per registrare quello che è diventato il nostro primo album "Demolizione" e questo è stato un grosso orgoglio e traguardo per noi! I feedback positivi ci hanno spinto a continuare a comporre musica e a mantenere in piedi le attività live. L’abbandono del gruppo da parte del nostro chitarrista (per motivi famigliari), in prossimità dell’uscita del secondo album, ha provocato lo slittamento della pubblicazione dello stesso dal 2015 al 2017. Nel 2017 c’è stata un’evoluzione: abbiamo pubblicato il nostro secondo lavoro in studio "Maelstrom" per la prima volta supportati da un’etichetta, la Narcoleptica Production. L’evoluzione vi è stata non solo dal punto di vista contrattuale ma anche musicale, rispetto alla struttura dei pezzi ed al suono complessivo più evocativo. Altro momento saliente è stato l’uscita del buon vecchio Pico, ex cantante, che ha militato nella band dall’inizio; perciò ci siamo trovati senza chitarrista e senza vocalist. Dopo queste turbolenze subite dalla formazione abbiamo trovato finalmente la quadra: alle chitarre è subentrato “Fischio” con il quale in passato ho avuto altri progetti musicali e alla voce è arrivato “L”; entrambi hanno abbracciato con entusiasmo il nostro progetto. L’affiatamento con i nuovi componenti si è manifestato non solo in studio ma anche nei live. Come detto precedentemente, i brani contenuti in "Propaganda Antiumana" erano già stati scritti durante il periodo di “vuoto” causato dall’allontanamento dei vecchi colleghi. In conclusione, a distanza di sei anni dall’ultimo lavoro, ci siamo rimboccati le maniche per registrare in collaborazione con l’etichetta Broken Bones Promotion l’ultimo album di cui siamo molto soddisfatti e che ha visto la luce il 7 Febbraio del 2024.

3 - Pensate di suonare Death metal nel senso stretto del termine o credete che come band proponete qualcosa di più ricercato e particolare?
Quello che proponiamo è un mix corrosivo di sonorità e atmosfere che vanno al di là dei generi. Normalmente ci piace sperimentare e non ci poniamo dei limiti rispetto ad un genere ben preciso, sicuramente il nostro stile è Death Metal con influenze Thrash, Grind/Hard Core, Doom, Psichedelia e Prog.

4 - Come mai un titolo come “Propaganda antiumana”?
Una sera, mentre andavo in saletta a provare con i Rabhas, ho notato questa scritta “PROPAGANDA ANTI UMANA” che occupava l’intera facciata di un edificio situato in Bolognina. Sono rimasto colpito da quel messaggio tant’è che ho proposto ai ragazzi di intitolare così uno dei nostri brani. L’idea è piaciuta, ed infatti ne è stato scritto un testo ad hoc e col passare del tempo ci siamo resi conto che era molto calzante anche come titolo per l’album.


5 - Forse è presto per parlare di nuova musica, ma state per caso componendo qualcosa di nuovo e come pensate che suonerà?
Comporre nuova musica è fisiologico per noi e di vitale importanza; tutti e quattro sentiamo il continuo bisogno di esprimerci attraverso i nostri strumenti, infatti stiamo già lavorando su nuovi brani. Le modalità e le intenzioni sono le medesime che ci accompagnano da sempre, per cui il nuovo materiale sarà sicuramente un’evoluzione e una novità ma la firma dei Rabhas è garantita.

6 - Come mai la scelta di cantare in italiano? E di cosa trattano le vostre liriche?
È certamente una scelta che aggiunge difficoltà nella scrittura dei testi e che si presta poco ad un orecchio abituato ad un genere solitamente cantato in inglese, ma pensiamo che l’italiano sia la scelta più naturale. Ci piace l’impatto e la sonorità che dà ai pezzi, che è un aspetto per noi molto importante e che ci caratterizza, inoltre in questo modo riusciamo ad essere più diretti e incisivi. Le liriche trattano gli aspetti più marci dell’esistenza e vanno a sviscerare la natura umana da più punti di vista: ad esempio in “Amygdala” si parla dell’origine del male che risale nel nostro cervello primordiale. I nostri testi sono brutali, crudi e caustici e riguardano il peggio dell’uomo. Credete che nel 2024 finalmente il metal italiano abbia il suo giusto riconoscimento? E in caso contrario, cosa pensate che manchi alla nostra Nazione rispetto ad altre? Purtroppo riscontriamo che in Italia il metal non abbia un giusto riconoscimento, nonostante ci siano tantissime band meritevoli e di altissimo livello. Noi viviamo a Bologna, una città dove c’è molto fermento musicale nella scena metal underground; qui abbiamo l’opportunità di assistere a live bene organizzati in vari locali dove quasi quotidianamente si suona metal ma ciò è possibile solo grazie a tutti quelli che si impegnano per passione e praticamente “a gratis”. A causa di vari fattori, sia culturali che istituzionali, questo impegno non è riconosciuto come lavoro, forse come semplice svago? A ciò si aggiunge il becero bigottismo, il perbenismo e l’ipocrisia insiti nel cittadino medio italiano, aspetti che rendono quasi impossibile allinearsi alle altre Nazioni.

7 - Quali sono le band che più vi hanno influenzato e quelle che ancora vi influenzano?
Potrei fare un elenco infinito in merito: Deicide, Suffocation, Entombed, Pestilence, Voivod, Cripple bastards per citare alcune band tra le più conosciute. Siamo ultra quarantenni e fruitori di musica sin dall’adolescenza, per cui i nostri riferimenti musicali sono molteplici sia per artisti che per genere e riguardano non solo i grandi nomi ma anche gruppi underground che ci piace scoprire anche dal vivo. Posso quindi dire che le nostre influenze sono in continua evoluzione.

8 - Abbiamo finito, lasciate un ultimo messaggio ai nostri lettori!
Innanzitutto un grazie alla redazione di HOT MUSIC ZINE per l’impegno e il supporto che date alla musica. Vista la domanda aperta ci facciamo un po’ di pubblicità esortando i lettori ad ascoltare il nostro ultimo lavoro e se piacerà di contattarci per averne una copia.


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