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Intervista: DESCENT INTO MAELSTROM


"Dei Consentes" è il canto del cigno dei geniali Descent Into Maelstrom, una band che proprio sul più bello decide di lasciare la scena. Per quanto possa dispiacere, queste scelte così radicali a volte sono le migliori e molti dovrebbero seguire il loro esempio, ovvero andarsene quando si è raggiunto il top. Ne parliamo con Andrea Bignardi, da sempre mastermind del progetto!

1 - Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine virtuali di Hot Music Zine! Vogliamo parlare di "Dei Consentes" e di cosa rappresenta per voi questo album?
Ciao! Qui Andrea dei Descent Into Maelstrom. Dei Consentes, a nostro parere, è l'apice della produzione che questo progetto ha da offrire, sia dal punto di vista tecnico che compositivo. Ha richiesto anni per l'affinamento del concept, dei brani e dei testi, nonché dell'artwork e del sound engineering (che abbiamo curato personalmente, senza rivolgerci a studi di registrazione)

2 - Vogliamo parlare dell'artwork di copertina, magari analizzandolo nello specifico?
L'artwork, come ogni altro artwork dei nostri album (non EP) è stato curato da Jarno Lahti, persona e artista che stimo moltissimo. Ognuno dei dodici brani ha la sua “copertina”, realizzata sulla base di un simbolo o di un animale legato alla divinità alla quale il brano si riferisce. Personalmente penso sia il migliore di tutta la nostra discografia.

3 - Ci volete spiegare il titolo dell'album a cosa si riferisce?
Il Dei Consentes era il consiglio delle principali dodici divinità romane. Il senso è legato alla numerologia, dodici divinità, dodici gradi della scala cromatica, dodecafonia. Il concept è un volo pindarico, abbiamo provato ad immaginarci se le divinità fossero esistenti ai giorni d'oggi, con implicazioni filosofiche varie.

4 - Vogliamo parlare delle vostre influenze musicali?
Il sound della band è così eterogeneo perché la nostra estrazione musicale lo è. Io sono più portato al black, Mattia al progressive, Peter al death e Michele al technical.


5 - Che tematiche affrontano i testi delle vostre canzoni?
Come dicevo, questo album parla di uno scenario fantasioso, nel quale le divinità romane si trovano contestualizzate nella nostra società. In realtà ogni nostro lavoro ha un concept a sé stante, facendo da fulcro per tutte le scelte musicali e liriche.

6 - "Dei Consentes" è un album davvero criptico e complesso. Come mai avete deciso di sciogliervi proprio adesso, quando la vostra musica sembrava diventare qualcosa di davvero personale?
Purtroppo sono cambiate le nostre priorità personali e musicali. É possibile che avremmo potuto produrre altri lavori, anche migliori di Dei Consentes, ma pensiamo tutti che sia il nostro lavoro migliore e che, ovviamente attualmente, non saremmo in grado di produrre qualcosa di meglio.

7 - Se doveste convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
“Se avete voglia di fare un trip senza drogarvi, ascoltate Dei Consentes”

8 - A voi le ultime parole.
Grazie mille a Hot Music Zine, a Francesco Palumbo di Club Inferno e a tutti coloro che abbiano impiegato il loro tempo ascoltando i nostri brani. Un abbraccio!


Intervista a cura di Igor Gazza

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