MORGURTH “Blood Eagle” (Recensione)
Full-length, Ghost Record Label
(2023)
I rigidi inverni, i venti glaciali e le montagne innevate, le tenebrose foreste e gli spiriti antichi che insorgono dall’oltretomba sono tra le tematiche più affrontate dai gruppi black metal nel corso dei trent’anni di storia del genere, che non smettono di influenzare e ispirare le nuove leve che si fanno ambasciatrici moderne di questo stile musicale. Sono i temi trattati anche nelle liriche di Morgurth, one-man band ferrarese fondata da Nicola Manfrini alias Narthang (ex-Neophobia) nel 2020 e giunta da poco al suo secondo album in studio, dal titolo “Blood Eagle”; il lavoro giunge a tre anni di distanza dal debutto “…and then There Shall Be Silence” e incarna fedelmente lo spirito del black metal scandinavo, senza inventare niente ma mostrando a tratti una pregevole qualità tecnica e compositiva, forse troppo poco sollecitata. Il lavoro richiama spudoratamente gli Immortal di “At the Heart of Winter” e “Sons of Northern Darkness”, cercando di ricalcare per larghi tratti le sonorità gelide e le atmosfere glaciali della band di Bergen e riuscendoci più che degnamente, a discapito però dell’originalità e della definizione di una propria identità musicale.
“Blood Eagle” si compone di sette brani per una durata totale di quarantadue minuti carichi di violenza ma anche di epicità, alternando sfuriate di blast-beat a slow-tempo ragionati e dall’incedere lento e solenne; ne è un esempio la traccia di apertura “Winter Night”, schiusa dalla ferocia della batteria e da un riff serrato che ricorda molto la “One by One” di Abbath e company per poi rallentare nella seconda parte, lasciando prevalere un riffing lento e atmosferico molto efficacie. La title-track richiama il blackened thrash di “Withstand the Fall of Time”, guidata da un blast-beat forsennato e da chitarre virtuose fino all’intermezzo acustico atmosferico che anticipa una ripresa epica e solenne a dir poco sorprendente; “Glory and Blood” è il brano più riflessivo dell’album, in cui si scorgono riferimenti a “Tyrants” nel suo incedere lento e sontuoso di grande atmosfera, reso ancor più sublime da un intermezzo acustico molto delicato e glaciale, che riporta alla mente lande innevate ben più a nord dell’emiliana terra natìa del progetto.
Il finale del lavoro è un crescendo di qualità e composizione veramente notevole, che lascia fortunatamente da parte le ispirazioni “immortaliane” per rincorrere un proprio stile, ed è proprio qui che la musica di Morgurth riesce a sbalordire. “The Seer”, l’episodio forse più riuscito dell’album, si apre con un riff freddo e malinconico in un crescendo epico fino all’accelerazione centrale, dal riffing tagliente e affilato e dalla batteria forsenneata che sfiora il blackened death, tra cambi di tempo, melodie atmosferiche e un finale solenne di rara epicità. In chiusura troviamo la lunga “Stones and Frost”, oltre sette minuti e mezzo schiusi da un arpeggio delicato e sognante e da un riff lento e atmosferico, dai toni tragici, che nel refrain assume un’aura ancor più drammatica, estremizzata nel travolgente finale di grande maestosità.
“Blood Eagle” è un album ottimamente suonato e prodotto e per larghi tratti davvero ben composto: il suo unico grande difetto è quello di aver cercato di riprodurre troppo banalmente il black metal tirato e atmosferico degli Immortal di inizio Duemila, senza riuscire a tagliare con loro il cordone ombelicale che ha senza dubbio offuscato la qualità delle idee di Narthang. Gli ottimi spunti del finale lasciano tuttavia ben sperare sulla possibilità che questo progetto possa presto staccarsi dalla sua principale fonte di ispirazione e assumere una propria identità, puntando sulle capacità tecniche del mastermind e sull’atmosfera solenne che questi è riuscito a creare, oltre che sulla ferocia, in un contrasto tra tempesta e quiete che andrebbe rafforzato e definito con più attenzione nelle uscite future.
Recensione a cura di Alessandro Pineschi
Voto: 73/100
1. Winter Night
2. Blood Eagle
3. From the Ice
4. Glory and Blood
5. Ancient Land
6. The Seer
7. Stones and Frost
Line-up:
Narthang - Everything
Links:
Bandcamp
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