Intervista: JACK BRAIN
Giacomo Casile è un artista abbastanza peculiare e prolifico della cosiddetta scena alternativa italiana. Sette album (l'ultimo da noi recensito è "Shadow Archetype") in circa sette anni sono tanti e per di più ognuno con una impronta sonora diversa. Scopriamo meglio il suo progetto attraverso le parole del musicista stesso.
1 - Ciao Giacomo e benvenuto sulle pagine virtuali di Hot Music Zine! Vogliamo parlare di come si è svolto il processo che ha portato alla realizzazione del tuo nuovo album?
Ciao, innanzitutto grazie mille per aver ospitato il mio progetto Jack Brain sulle pagine della vostra webzine. Per quanto riguarda il mio nuovo lavoro "Shadow Archetype" tutto è iniziato dal desiderio di scrivere brani più diretti e coinvolgenti senza rinunciare però alla sperimentazione sonora che ha da sempre caratterizzato le mie produzioni. Pian piano che le nuove idee prendevano forma, ho notato un approccio verso il rock elettronico anni '90, così ho deciso di sviluppare l'intero album su questa linea ripescando anche idee di qualche anno fa che ben si amalgamavano al concept. Brani ad esempio come le strumentali "Habit" e "Twin 69" risalgono al 2019.
2 - Vogliamo parlare dell'artwork di copertina, magari analizzandolo nello specifico?
L'artwork può sembrare provocatorio, sessista e allusivo, ma in realtà è stata solo una scelta ironica per attirare l'attenzione. Di questi tempi, specie nel mondo dei social, siamo ininterrottamente bombardati da immagini e video sexy, tutto è fortemente sessualizzato in maniera anche inquietante e siamo tutti succubi di questo meccanismo. L'artwork è una sorta di parodia di ciò che ci propongono gli algoritmi di Instagram.
3 - Ci vuoi spiegare il titolo dell'album a cosa si riferisce?
Il titolo si rifà alle teorie di Jung sull'archetipo ombra, ovvero l'archetipo degli istinti, la parte repressa della nostra coscienza ma anche la zona psichica dove sono racchiusi i desideri più profondi. I testi del disco parlano di un percorso di accettazione dell'ombra e di crescita personale.
4 - Vogliamo parlare delle tue influenze musicali?
Le mie influenze sono tantissime, ascolto moltissima musica e di ogni genere. Trovo parecchio limitante rimanere ancorati ad uno stile o addirttura una band per tutta la vita, ne risentirebbe inevitabilmente l'aspetto creativo e ciò porterebbe solamente a dischi fotocopia. Assimilare tanti stili e tante idee da artisti differenti permette una maggiore freschezza in ambito compositivo. Tra le mie influenze principali oggi ci sono le sperimentazioni microtonali di Ivan Wyschnegradsky, l'industrial di band come Cop Shoot Cop, Pain Teens e Clock DVA ; il grunge, che rimane sempre una delle mie fonti di ispirazione (Superunknown dei Soundgarden e Bleach dei Nirvana in particolare) e i progetti di Maynard James Keenan con i quali ho un rapporto di amore e odio (ho sempre desiderato sfidare i Tool o riuscire a superarli, impresa ardua visto che sono considerati la rock band più importante degli ultimi anni). Per le atmosfere del mio progetto solista sono stato influenzato comunque anche da altri ambiti artistici; ad esempio adoro il cinema (i film di Maya Deren e David Cronenberg in particolare) e i fumetti (le suggestioni futuristiche e psicotiche di Miguel Angel Martin, Dylan Dog e Roy Mann entrambi di Tiziano Sclavi con cui sono praticamente cresciuto, gli splendidi disegni e storie di Sergio Toppi e il mondo crudo e morboso di Suehiro Maruo).
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5 - Chi è Giacomo Casile nella vita di tutti i giorni?
Un bravo ragazzo, anche se in realtà nascondo una storia alquanto bizzarra e unica.
6 - Stai già lavorando a nuova musica?
Scrivo continuamente, anche se negli ultimi mesi per via di impegni non sono riuscito a dedicarmi anima e corpo al mio progetto, ho solo qualche demo ma ancora niente di concreto.
7 - Hai già un' idea di come si evolverà il tuo sound?
Mi piacerebbe molto scrivere un disco interamente strumentale, per quanto riguarda la direzione da intraprendere ogni volta è assolutamente imprevedibile, dipende dall'ispirazione del momento, non pianifico mai.
8 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la tua musica e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo?
Io scrivo musica principalmente per me stesso, perché mi fa stare bene, non sono un eroe a caccia di ascoltatori. Nel mio piccolo penso di aver introdotto alcune novità, specie nelle accordature della chitarra. Se devo proprio convincere qualcuno direi di non spaventarsi al primo approccio e cercare di capire e approfondire, perché c'è tanto impegno e sensibilità dietro al progetto oltre che delle melodie molto accattivanti che si nascondono dietro l'approccio lo-fi.
9 - A te le ultime parole.
Grazie mille per tutto, lascio qui il link bandcamp del mio nuovo disco per chiunque fosse curioso:
Intervista a cura di Sonic Sonia
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