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Intervista: VISIONOIR


Gli amanti del metal e rock progressivo potrebbero apprezzare molto quanto proposto da Visionoir. Una caleidoscopio di influenze che attingono dalle frange più ricercate e raffinate della musica pesante, tutte riunite sapientemente nel suo secondo album, da noi recensito su queste pagine intitolato "The Second Coming". Ecco a voi le sue risposte alle nostre domande.

1) Ciao Alessandro e benvenuto sulle pagine virtuali di Hot Music Zine! Vogliamo parlare di come si è svolto il processo che ha portato alla realizzazione di "The Second Coming"?
L’album è completamente prodotto e registrato nel mio studio domestico: solo voci e mastering sono state realizzate esternamente. Ho avuto modo pertanto di lavorare con grande pazienza e dedizione a brani nuovi scritti dopo il 2017 e a riarrangiare idee vecchie ancora prive di una forma definitiva.

2) L'artwork di copertina è molto interessante, nasconde un significato particolare? E vogliamo parlarne in generale?
Il concept della copertina è di Eddy Talpo, con cui poi ho collaborato per adattarlo al tema della “rinascita” che connota il titolo dell’ album. A parte questo volevo che l’artwork avesse un forte impatto cromatico e ci siamo concentrati fortemente sulla dinamica tra arancio e del verde petrolio.

3) Ci vuoi spiegare il titolo dell'album a cosa si riferisce?
Come spesso accade ho trovato che uno dei titoli dei brani fosse particolarmente adatto a rappresentare il mood dell’album. Inoltre essendo il mio “secondo album” è risultato particolarmente adatto, anche se forse un po’ auto-celebrativo!

4) Vogliamo parlare delle tue influenze musicali?
Sono abbastanza varie, si va dai padrini Black Sabbath ai Dead Can Dance, con in mezzo un sacco di progressive rock (King Crimson, Van der Graaf generator, Rush) e ovviamente del sano metal, rigorosamente a tinte oscure (Candlemass, Katatonia, Opeth, vecchi Tiamat…. ). Per quanto riguarda le tastiere i riferimenti potrebbero essere i Goblin cosi come gli Ozric Tentacles.

5) Il tuo stile è classificabile come progressive metal, ma come è stato evidenziato in sede di recensione, c'è molto altro. Vogliamo quindi parlare delle tue influenze musicali e di come, secondo te, sei riuscito a forgiare uno stile così personale?
Il fatto di essere una one-man band è determinante nell’ottenere un sound molto personale in quando non ci sono intermediazioni o compromessi fra diverse personalità , ma piuttosto il libero fluire di una unica visione. Quindi davanti a un foglio bianco sono stato libero di interpretare senza filtri le mie pulsioni musicali, che ovviamente subiscono l’influenza di ormai oltre trent’anni di ascolti musicali, che comprendono oltre a rock e metal progressivo, anche dark, doom, gothic e metal estremo.

6) Stai già lavorando a nuova musica? Hai già una idea di come si evolverà il tuo sound?
In questo momento mi sto dedicando alla promozione dell’ album e trovo il bisogno di un po’ di pausa dalle lunghe sessioni notturne. Per il futuro attendo di sorprendere anche me stesso: il prossimo materiale potrebbe essere vicino al metal estremo così rallentare e sterzare verso un ambient-post-metal.

7) Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la tua musica e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo?
Di certo non coi soliti proclami altisonanti che leggiamo su certi adesivi spesso apposti sui dischi ! Per la mia musica è necessario avere il tempo da dedicare ad un ascolto attivo ed impegnato, astenersi perditempo dunque. Scherzi a parte, nel marasma dell’ offerta musicale odierna la difficoltà è proprio riuscire nel primo minuto a convincere l’ascoltare a non skippare ed arrivare alla fine del viaggio.

8) A te le ultime parole.
Grazie a chiunque abbia trovato tempo da dedicare all’ ascolto di “The Second Coming” e continua a dare una possibilità alla musica indipendente, che spesso sforna le sorprese migliori! Per info mi trovate su tutti i social!


Intervista a cura di Redazione

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