STORMWOLF "Voyager" (Recensione)


Full-length, Nadir Music
(2024)

Chi ha letto le mie passate recensioni sa che mi muovo soprattutto in campi estremi (black in primis) più che in ambito power. Tuttavia, se mi viene richiesto di recensire un disco di questo genere e nella bio leggo Running Wild come riferimento, il tamarro che vive in me si risveglia ed inizia a intonare canzoni piratesche e a chiedere grog (chi ha giocato ai vari Monkey Island sa a cosa mi riferisco). 

I nostrani Stormwolf, nati nel 2014, giungono, dopo vari cambi di line-up, al traguardo del secondo disco e lo fanno con un doppio CD che colpisce solo parzialmente nel segno. Il problema principale, per quanto mi riguarda, risiede nella voce di Irene Manca: a parte che, ormai, qualsiasi gruppo power sembra obbligato ad avere una donna a cantare, la singer mi sembra decisamente fuori contesto, soprattutto a causa del suo background, che affonda le sue radici nel folk/blues. Qui, invece, ci troviamo in ambito power, non solo di matrice teutonica ma anche con qualche riferimento alla scena americana, incarnata dai Dokken, per quanto riguardo la tecnica dei singoli musicisti. E da questo punto di vista, alla band non si può recrimimare nulla, anzi. 

A livello tecnico siamo su ottimi livelli. Peccato che, spesso, come succede nel prog più puramente virtuosistico, tale tecnica si riduca ad un onanistico autocompiacimento che trasmette poco o nulla all'ascoltatore. In più occasioni (come in "Fury", una delle poche canzoni in cui si schiaccia un po' l'acceleratore) mi sono trovato a chiedermi quanto mancasse alla fine di una canzone. Un disastro completo, quindi? In realtĆ  no, perchĆ©, poi, ci sono pezzi che funzionano molto bene, come l'opener "Lepanto 1571" , la ballad "Horizons" o la riuscitissima "Some other place, some other time". Il secondo disco consiste di una serie di cover, più o meno riuscite ("Crazy Nights" ĆØ riuscita bene..."Two minutes to midnight", al contrario, ĆØ assolutamente da dimenticare, a causa dell'interpretazione vocale). 

In definitiva, un disco che presenta più ombre che luci ma che, al contempo, lascia scorgere spiragli positivi su cui la band dovrebbe puntare. Quando, una vita fa, andavo alle superiori, per le insufficienza c'era l'esame di riparazione a settembre... ecco, gli Stormwolf sono rimandati... 

Recensore: Marco "Wolf" Lauro
Voto: 5/10

Tracklist:
1. Lepanto, 7th October 1571
2. Fast Lane
3. Dark Shadows
4. Fury (Let's Go Brandon!)
5. Horizons
6. Fade into You
7. Some Other Place, Some Other Time
8. Crazy Nights
9. The Butcher and Fast Eddie
10. Two Minutes to Midnight
11. Princess of the Dawn
12. I Won't Dance (The Elder's Orient)
13. Army of Poseidon

Line-up:
Francesco Natale – Guitars
Davide Passarelli – Guitars, Vocals
Davide Scatassi – Bass
Tiziana Cotella – Drums
Irene Manca – Vocals

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