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BLUE DRAMA "La Giostra" (Recensione)


Full-length, Ghost Record Label
(2021)

Febbraio è già alle porte e ci sono sono ancora un sacco di release del 2021 da ascoltare e recensire come quella dei BlueDrama, uscita ad inizio dicembre 2021 per Ghost Record Label. La band originaria di Firenze, debutta con un disco di puro rock and roll a pesanti tinte progressive. Undici tracce, una cover, “Mi Sono Innamorato Di Te” di Luigi Tenco, per circa 50 minuti di musica.

"La Verità" è una suite iniziale con archi e pianoforte, una intro davvero deliziosa che fa da apertura a "Quello Che Non Sai", il secondo brano del disco, con un inizio molto rilassato suffragato da un bel riff di chitarra. Il cantato in italiano ha sempre il suo perché, un rock and roll molto melodico e chatcy capace di catturare l’ascoltatore fin dalle prime note del pezzo. In "Divina Antinomia" è decisamente più ruvido l’inizio, anche qui il riff di chitarra è ficcante come il coro in perfetto italian-style, interessante come le tastiere si fondano in modo pressoché perfetto con il resto degli strumenti. Sui tre minuti un superbo solo di chitarra. "Il Mio Mondo" è aperto da un bel basso che apre le danze, poi chitarra e batteria. Il pezzo parte molto tranquillo, man mano che scorrono i minuti i ritmi si alzano e la composizione diventa godibile e decisamente divertente, tutto super melodico in perfetto rock italiano con sfumature hard (ma senza esagerare). "La Giostra" cambia il cantante, il timbro vocale di quest’ultimo si armonizza con la parte strumentale, mentre sul ritornello si ritorna al cantato originario, il testo di questo brano è una trasposizione in musica della vita stessa, vista come una giostra, esempio decisamente calzante. Ritornando alla musica, dopo la partenza aggressiva e potente, la chitarra segue il cantato per poi acutizzarsi sul ritornello molto ficcante e melodico, i cinque minuti e rotti del pezzo passano in modo piacevole; non ne puoi fare a meno di canticchiare il ritornello. Si prosegue con "Il Sogno Infinito", il sesto pezzo è decisamente delicato, il riff di chitarra è direi compulsivo, il tema trattato, l’amore cardine della musica italiana, viene qui esposto dando origine ad un brano che sembra esplodere da un momento all’altro, interessanti i solo di chitarra che giungono sui due minuti e mezzo e sui quattro minuti. Se mi si consente questa sesta canzone non è affatto dissonate rispetto a quanto proposto fino ad ora, ma io personalmente la trovo un po’ pacchiana, a tratti scontata (scusate!). Ed eccoci ora a "Mi Sono Innamorato Di Te", la cover del brano di Luigi Tenco. Ovvio, il cantautore alessandrino è assolutamente indiscutibile, il pezzo originario è di una poesia e passionalità straziante, ma la band fiorentina, riesce in modo magistrale, “roccheggiandola” dandogli ancora più spessore sonoro creando lo stesso mood, la stessa passionalità ed infine a renderla fruibile per un pubblico più ampio, più giovane e curioso di scoprire i cantautori del passato. Piace, piace tanto. 

"Lasciami Andare": riffone iniziale di chitarra, batteria rotonda, il brano è puro hard rock. Mi pace come si espande dalle casse dello stereo, il ritornello è decisamente divertente, il finale è come un fiume in piena. Il brano diventa davvero grosso ed appagante all’ascolto. "Asociale" inizia subito con un bell' attacco di chitarra, piuttosto frizzante, la batteria è bella ruspante, il ritornello segue il mood melodico del pezzo dando quel quid in più. Puro divertimento sonoro, che si scontra con la dura realtà moderna, si perché ascoltando il testo tutto collima ed è aderente con il carattere della la stragrande popolazione attuale. "Come Una Chimera", il penultimo pezzo, è nuovamente baldanzoso, l’eco sulla voce ne enfatizza il testo, la batteria è corposa, il basso si sente sempre nelle retrovie, ma si capisce quanto sia indispensabile, il ritornello è sempre bello melodico e rallegra l’ascoltatore, tutto in rima; sui quattro minuti e venti un solo di chitarra distorta che porta alla fine il pezzo la cui durata è di circa cinque minuti e venti. "Spacca Il Tempo", questo è l’ultimo pezzo del disco. Le ritmiche mi ricordano un po’ il southern rock, la canzone è davvero ruspante, carica e divertente, non si può fare a meno di muovere il piede a tempo, soprattutto sul ritornello quel “picchia duro e spacca il tempo” con il solo di chitarra a seguire è davvero magnetico e rimane in testa. Davvero ottima la chiusura del disco.

Considerazioni finali: diciamolo subito, almeno si tolgono tutti i dubbi, non sono avvezzo a tali sonorità, che trovo un po’ scariche per i miei gusti. Ho potuto apprezzare comunque alcuni passaggi particolarmente riusciti che mi hanno incuriosito e colpito, poi sicuramente la tecnica sopraffina di questo tre esperti musicisti, la loro voglia di mettersi in discussione e creare un disco rock/hard rock in perfetto stile italiano con tematiche attuali con sonorità che vanno dalle più datate a passaggi progressive ed anche qualche spunto moderno, un disco sicuramente consigliato a chi ama un certo tipo di rock, meno a chi ama il metal o l’extreme metal. I complimenti vanno fatti ai musicisti, grandi conoscitori di musica e incredibili esecutori ed anche a quella vecchia volpe del main-man della Ghost Record Label che ha promosso il disco ed ha fatto conoscere al mondo i Blue Drama.

Recensione a cura di Igor Gazza
Valutazione: 7,5/10 

Tracklist:
1. La Verità
2. Quello Che Non Sai
3. Divina Antinomia
4. Il Mio Mondo
5. La Giostra 0
6. Il Sogno Infinito
7. Mi Sono Innamorato Di Te
8. Lasciami Andare
9. Asociale
10. Come Una Chimera
11. Spacca Il Tempo

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