Intervista: GOAD


Maurilio Rossi è a suo modo una colonna portante del progressive rock italiano. Cinque decenni di attività e tante storie da raccontare, tanta musica pubblicata....Insomma una specie di leggenda di questo genere. Risposte non troppo prolisse da parte sua, in linea con l'anima un po' introspettiva della sua musica, come si può notare anche dal nuovo doppio album, "Dusketha". Lo abbiamo raggiunto ed ecco a voi il resoconto della nostra chiacchierata virtuale!

01. Ciao Maurilio, parlaci di come sta andando questo 2025 e del tuo nuovo album "Dusketha".
Salve! È un periodo molto fertile e sto preparando una bella mole di opere nuove di cui “Dusketha” è l’espressione immediata sul mercato musicale, il logico proseguimento di “La Belle Dame” e “Titania”, album in gran parte basati sulle liriche di John Keats , questo autore morto in giovanissima età a Roma , dopo aver scritto poesie immortali.

02. Cosa significa il monicker GOAD?
GOAD significa “pungolo, stimolo” e ci demmo questo nome nel lontano 1973... ragazzini innamorati della musica meravigliosa di quegli anni e delle perle che venivano fuori dalla genialità di tantissimi artisti dell'epoca.

03. Come è nata la collaborazione con My Kingdom Music e come ti stai trovando?
Il contatto è avvenuto grazie ai buoni uffici di Mirella Catena, mitica responsabile di Overthewall radio, in seguito alla nostra insoddisfazione per la gestione di Goad da parte della precedente casa discografica. Il totale rispetto per ciò che proponiamo, senza alcun condizionamento sul piano creativo o di arrangiamenti, che il produttore Francesco Palumbo ci ha mostrato fin dagli inizi, ha fatto sì che si creasse una solida base di fiducia reciproca, indispensabile per fare le cose per bene!

04. C'è qualcosa di davvero importante che bolle in pentola per i GOAD? Oppure pensi che dopo cinquanta anni di attività siate arrivati ad un punto in cui vi accontentate di come vanno le cose e basta? Insomma, hai ancora nuovi stimoli e ambizioni?
Ciò che viene dopo è sempre più importante per gli artisti in generale e noi non facciamo eccezione, cerchiamo un linguaggio sonoro sempre più sintetico, immediato, che colpisca l'immaginazione ma ancor più il cuore, al di là di ogni tecnica espressiva, non ci accontentiamo di essere riconosciuti come “nuovi” o “originali”, non ci contentiamo di quanto fatto finora, pur consci dello stato comatoso dell’arte in generale in questa contingenza storica, a mio giudizio, negativa.


05. Di cosa parlano i testi dei GOAD?
La maggior parte della musica è basata sui grandi classici della letteratura anglosassone (il lavoro su Poe è stato pure oggetto di tesi di laurea a Torino nel 2007 da parte di una fan che, a suo tempo, ci mandò pure una copia di essa) quindi temi immortali. I testi invece che scriviamo noi, sulla stessa lunghezza d’onda, sono immagini intimiste, gotiche, amori falliti, introspezioni dell’individuo sui temi della morte, della felicità perduta, del senso di inadeguatezza di fronte alla vita, sulla natura schizoide dell’essere umano moderno...

06. Facendo un bilancio, credi che con i GOAD hai ottenuto più gioie che dolori? E quali sono, se ci sono, i rammarichi più grandi per te? Pensi che avresti dovuto fare scelte diverse per la creatura musicale?
Dal punto di vista del tempo trascorso abbiamo fatto davvero di tutto, abbiamo suonato dal vivo diverse migliaia di volte, abbiamo perso il conto dopo i 6000 concerti... abbiamo un bel pò di rimpianti, come capita a ogni essere umano. Nel mio caso non avere accettato l’offerta di Freddy Mercury nel 1981 per tour europei e incisioni di dischi presso Giorgio Moroder a Salisburgo. Purtroppo i membri Goad di allora mi tradirono mettendomi in minoranza e tutto fallì. Fu la prima grossa frattura nella formazione che perdurò dal 1975 al 1987… Sì, col senno di poi, di oggi, avrei dovuto cambiare subito formazione e accettare la proposta, venuta in seguito a esibizioni dal vivo a Firenze in cui il grande artista ci notò.

07. Quali sono le band o gli artisti che più ti hanno influenzato? E quali ancora ti influenzano?
È difficilissimo circoscrivere ad un numero limitato di artisti quelli che mi hanno influenzato e che ho amato… da Bach a Chopin, da Jimy Hendrix ai Cream, dai Procol Harum ai Genesis, dai Rolling Stones ai Nine Inch Nails… Adesso mi piacciono, molto i Marillion, i Radiohead , in tempi oramai andati i Talk Talk, Camel, Yes, Vanilla Fudge, King Crimson, e mi fermo qui! ma sono tantissimi!!!

08. Abbiamo finito, lascia un ultimo messaggio ai nostri lettori!
Ascoltate la musica dedicandole il tempo che richiede perché sia una esperienza di vita volta in positivo, che arricchisce e scioglie ogni nodo o problema o dolore. Un modesto impianto hifi che non sia un lettore mp3 vi darà un godimento impagabile! e non seguite ciò che il mercato mondiale ci costringe ad ascoltare e conoscere senza che vi sia un valore reale all'interno delle proposte! Buona musica a tutti!


Siti ufficiali:
– MY KINGDOM MUSIC: https://linktr.ee/mykingdommusic
– GOAD: https://www.facebook.com/MaurilioRossiGoad

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