Intervista: HOLY SHIRE
Tornano gli Holy Shire con un nuovo album, "Invincible", che esce a distanza di sei anni dal precedente "The Legendary Shepherds of the Forest" e ci riconsegna una band che punta sull'originalità della proposta musicale e la qualità . Il loro symphonic power metal è davvero interessante e intriso di un'aura particolare, donata anche grazie all'uso del flauto e altri strumenti particolari. Rispondono alle nostre domande il bassista Leonardo Leo Sganga e il chitarrista Stefano Ste Zuccala.
LEO (Basso): Ciao, e grazie per averci ospitato! Invincible rappresenta una tappa fondamentale per gli Holy Shire. I motivi di questa lunga attesa sono principalmente il cambio della line up della band, la quale si differenzia dall’album precedente per quanto riguarda chitarre e basso, e la conseguente necessità di conoscersi sia dal punto di vista personale che creativo; a ciò si è aggiunto il periodo “COVID” che ha portato ad alcune difficoltà “logistiche”.
STE (Chitarra): Confermo, è un album che nasce da un lungo processo creativo, durante il quale abbiamo affrontato sfide personali e artistiche, ma anche esplorato nuovi orizzonti musicali. In questi anni, nonostante le difficoltà e la pandemia, non ci siamo mai davvero fermati e il duro lavoro e la costanza ci hanno permesso di presentare un lavoro che sentiamo completo, sia musicalmente che emotivamente.
02. Siete in giro da molti anni ormai. Fate un bilancio della vostra carriera.
STE (Chitarra): Siamo molto orgogliosi del percorso che abbiamo fatto finora. Ogni album e ogni live show ci hanno permesso di crescere, sia come musicisti che come persone. Dall’uscita di Midgard fino a Invincible, il nostro sound è evoluto senza mai perdere l’identità che ci contraddistingue. Abbiamo avuto l’onore di suonare su palchi importanti, come al Brintaal Festival, davanti a migliaia di persone.
LEO (Basso) Pur appartenendo alla schiera dei nuovi innesti nella band, è innegabile che il “bilancio” sia positivo: siamo in attività , stiamo promuovendo intensamente il nostro ultimo lavoro e abbiamo idee per il prossimo album.
03. Quali sono le band che vi influenzano e hanno avuto un peso per il vostro sound?
STE (Chitarra): Le influenze sono molteplici. Band come Nightwish, Blind Guardian ed Epica hanno avuto un impatto significativo sulla nostra musica; ma non va dimenticata anche la grande ispirazione fornitaci dai grandi compositori contemporanei, da Howard Shore ad Hans Zimmer.
LEO (Basso): Per noi la fusione tra musica metal, letteratura e colonne sonore cinematografiche è essenziale.
04. Parliamo un po’ di come nasce solitamente un vostro brano e in generale del processo compositivo e di registrazione.
LEO (Basso): Solitamente, le idee e la colonna vertebrale dei brani provengono da uno di noi (ad esempio Invincible ha molte idee di Mattia, uno dei nostri chitarristi, e del nostro Drummer Maxx); queste idee vengono poi sviluppate e processate dalla band, e ciascun elemento apporta il proprio contributo. Nel caso di Invincible, poi, l’affinamento è avvenuto in studio di registrazione, dove il nostro sound engineer Frank Altare (Orion Recording Studios) ha saputo aiutarci a tirare fuori il meglio da ogni canzone.
STE (Chitarra): Proprio così! Tutto parte da un’idea centrale, che può essere un tema, un personaggio o un’atmosfera specifica. È un processo lungo ma estremamente gratificante.
05. Cosa pensate di offrire di diverso e/o particolare in ambito metal?
LEO (Basso): La prima cosa che si può notare nel nostro sound è la forte presenza del flauto traverso di Chiara “Kima”, che ci rende più unici che rari in un panorama che spesso usa strumenti digitalizzati. Personalmente, poi, continuo a trovare la contrapposizione tra le voci di Erika e Julie davvero interessante, così come le varie influenze che ciascuno di noi porta e che ci collocano, effettivamente, in una sorta di “terra di mezzo” musicale.
STE (Chitarra): Crediamo che la nostra forza sia nell’unire mondi diversi: il metal più potente e aggressivo con elementi orchestrali, fantasy e mitologici. Ogni nostro brano è pensato per essere non solo ascoltato, ma vissuto, come se fosse un capitolo di un libro epico. Inoltre, il nostro amore per la narrazione ci permette di creare un’esperienza immersiva, che va oltre la musica.
06. Avete in programma un tour di supporto a “Invincible”?
STE (Chitarra): Sì, stiamo lavorando a una serie di date per portare Invincible sul palco. Vogliamo condividere l’energia di questo album con tutti i nostri ascoltatori, sia in Italia che all’estero. Suonare live è la nostra dimensione preferita, e siamo entusiasti all’idea di rivivere le emozioni che questo album ci ha dato durante la sua creazione.
07. Cosa pensate della fruizione della musica di oggi? Siete a favore della digitalizzazione o pensate che abbia in qualche modo danneggiato la musica, e soprattutto le piccole band?
LEO (Basso): L’argomento è vario e complesso; sicuramente il modo in cui si ascolta la musica oggi è cambiato, come già era successo più volte in passato. Di conseguenza la musica necessita di adattarsi ai propri ascoltatori, per mantenersi viva e fruibile. Da un punto di vista tecnico/qualitativo, l’accoppiata CD e impianto stereo rimane la miglior scelta, ma oramai la maggior parte degli ascolti viene fatta da auricolari o telefoni tramite piattaforme di streaming e questo influisce sulla scelta del mastering, soprattutto per i gruppi piccoli i quali per ragioni economiche non possono sempre permettersi di mastering top. Se da un lato, dunque, le piattaforme digitali permettono di farsi conoscere da più ascoltatori, è altresì vero che sono richieste competenze specifiche totalmente esterne al mondo musicale. Ma non serve essere pessimisti: il mondo digitale è di immenso aiuto, mette a disposizione dei musicisti strumenti e conoscenze praticamente illimitate e che bisogna imparare a sfruttare.
08. Quali sono i vostri piani più immediati? Insomma, dove vorreste che arrivassero gli Holy Shire?
LEO (Basso): Conquistare il mondo (ride)
STE (Chitarra): Nell’immediato il nostro obiettivo è portare Invincible a quante più persone possibile, attraverso concerti e promozione. Nel lungo termine, vorremmo continuare a evolverci, magari collaborando con altri artisti che ammiriamo, e raggiungere un pubblico sempre più internazionale. Il nostro sogno è quello di lasciare un segno nel mondo del metal, restando fedeli alla nostra identità .
09. Abbiamo finito, concludete come volete l’intervista!
STE (Chitarra): Grazie per questa bella chiacchierata! Vogliamo ringraziare tutte le persone che ci seguono e ci supportano. Se ancora non avete ascoltato Invincible, vi invitiamo a farlo: è un viaggio che siamo certi vi coinvolgerà .
LEO (Basso): E, ovviamente, vi aspettiamo ai nostri concerti!
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