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UMBRA NOCTIS "Asylum" (Recensione)


Full-length, Drakkar Productions
(2024)

Gli Umbra Noctis sono una band italiana (della zona di Mantova, per la precisione), attivi fin dal 2005, che, dopo due ep, uno split e due full length, tornano quest’anno all’attacco con un nuovo album, autoprodotto, che li ha fatti accasare presso la Drakkar Records. Nonostante vari cambi di line up, soprattutto a livello di seconda chitarra, il nucleo fondante, costituito da Filippo (voce e ora anche basso), Tiziano (chitarra) e Omar (batteria) ha resistito ed è tornato alla carica, dopo sette anni dal precedente “Via Mala”. 

Inquadrare gli Umbra Noctis non è facilissimo. Il terreno di coltura è un black metal dal forte afflato epico misto a malinconia. A questo substrato si vanno ad unire innesti vocali death e passaggi al limite del rock vero e proprio, per un risultato finale di non facile assimilazione, anzi addirittura ostico in alcuni momenti, ma che rivela un gruppo che ha ancora molto da dire, nonostante i quasi vent’anni di attività. L’opener “I Cieli Piangono” mette subito in mostra tutte le caratteristiche dei nostri, con un riff d’apertura trascinante, una vera e propria cavalcata epica a cui fa seguito un mid tempo in cui è facile immaginare guerrieri o soldati che si scontrano corpo a corpo su un terreno fangoso (appena l’ho sentito mi si sono palesate immagini dal Trono Di Spade o dal Signore Degli Anelli). La voce di Filippo ben si adatta ai vari momenti, passando dallo screaming ad una sorta di declamato. 

La successiva “Incontro” si apre con un bel connubio di chitarre acustiche e batteria, su cui si va ad inserire poi l’elettrica, creando un connubio veramente ben riuscito, che sfocia poi un brano che riprende quanto fatto nel precedente. “Sentiero 407”, al contrario delle due precedenti, non è riuscita a convincermi del tutto: nonostante i ripetuti ascolti, mi sembra quasi che i riffs siano messi in successione in modo quasi casuale, come se non si avesse bene in mente dove si volesse andare, con questo brano. “3.14” è un brano strumentale che riporta il disco sui binari giusti. “Green Eyes” riprende il discorso dei primi due brani, ampliandolo e inserendo anche parti di clean vocals molto efficaci. 

“Anno Horribilis 2020” (credo in riferimento al covid) è un altro brano che non mi ha convinto molto. “What If”, altro brano in inglese, conclude egregiamente un disco che, al netto di due brani che non mi hanno convinto, può contare su cinque canzoni ben fatte e ben arrangiate. Il problema principale che hanno sempre avuto gli Umbra Noctis (ma non solo loro) è che non hanno mai potuto contare su un giusto supporto e una giusta promozione, cosa comune, purtroppo, a tanti gruppi italiani, estremamente validi ma ignorati dai più perché non si sono trasformati in personaggi social e non hanno pagato le etichette o le booking agency per diventare “famosi”. Per cui, fatevi un favore: date una chance ad un gruppo sulla scena da quasi vent’anni, estremamente valido e che non si è svenduto!

Recensore: Marco "Wolf" Lauro
Voto: 8/10

Tracklist:
1. I Cieli Piangono
2. Incontro
3. Sentiero 407 (Asylum)
4. 3.14
5. Green Eyes
6. Anno Horribilis MMXX (Timoria cover)
7. What If...?

Line-up:
Omar Maghella - Drums
Tiziano Valente - Guitars
Filippo Magri - Vocals, Bass
Filippo Oneda - Guitars

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