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KALAH “And Yet It Dreams”

Full-length, Nova Era Records
(2024)

Dopo l'album di debutto "Descent into Human Weakness" pubblicato nel 2022 l'alternative metal band italiana Kalah realizza quello che si prospetta essere uno degli highlight di questo inizio di 2024, con la realizzazione e pubblicazione di questo piccolo gioiello intitolato “And Yet It Dreams” per Nova Era Records. L'album in questione vede una band arrembante, capace di stupire grazie ad una moltitudine di elementi che solo ascoltando l'album attentamente potranno essere assimilati a dovere.

Dopo una intro atmosferica quale "This World Factory Part 1", la band parte in quarta col proprio metalcore/power/progressive/industrial (sì, avete capito bene!) con la successiva e futuristica "This World Factory Part 2", un brano da capogiro. Ci sono le influenze quasi da game plying di band come i Dragonforce, ma la voce femminile, il substrato progressive e altre cose cercano di stupire a più non posso l'ascoltatore, a spronarlo a proseguire l'ascolto del disco, perchè questo è solo l'inizio! "Runtime Error" non è da meno, forse ancora più serrata e potente della traccia precedente, con minuziosi stacchi di synth ed effettistica assortita. E' chiaro come il Sole che la band non ama le vie semplici e che abbia una grande preparazione tecnica e compositiva, perchè di qui in poi il disco non smette un attimo di stupire, con tutta una serie di situazioni all'interno di ogni singolo brano da far girare la testa.

Forse qualcuno potrebbe obiettare che questo album è un po' troppo cervellotico, qualcuno potrebbe trovarlo troppo moderno, altri ancora non potrebbero capirlo. Ma questo album ha veramente qualcosa di nuovo da dire, e per fortuna è proprio una band italiana ad aver partorito tutto ciò. "And Yet it Moves" sembra una versione dinamitarda e sci-fi dei Dream Theater. Ecco, interessante anche l'uso che si fa delle chitarre, quasi mai relegate a strumento di accompagnamento, ma sempre pronte ad inventarsi qualche riff originale, e anche solo l'uso nervoso delle plettrate e il loro comporre e scomporre riff relativamente semplici è davvero interessante. Tutto per uno strano caso in questo album sembra combaciare, anche quando si pensa di avere a che fare con qualcosa di più vicino a band come gli Amaranthe o qualcosa della Anette Olzon del secondo album.

Un gran bel risultato, nel suo insieme, con parti anche quasi techno sparse un po' ovunque che sono ben supportate da synth e sezione ritmica adeguati. Il groove è un'altra delle parti preponderanti di questo album e alcuni pezzi sono proprio da farsi spezzare il collo ("Full Metal Monsters", "Defeated, "XLV"), ma è un po' tutto il disco a risultare molto creativo e potente a livello di impatto, da qualsiasi angolazione lo si ascolti. Gran lavoro!

Recensore: Marco Landi
Voto: 8/10

Tracklist:
1. This World Factory Part 1 
2. This World Factory Part 2 
3. Runtime Error 
4. And Yet it Moves 
5. Escape 
6. Gentle Gears 
7. Helichrysum 
8. Full Metal Monsters 
9. Defeated 
10. On Wings of Shapeless Dreams 
11. XLV

Line-up:
Alessio Monacelli - Drums 
Mario Grassi - Guitars (lead)
Marco Monacelli - Guitars (rhythm) 
Dario Trentini - Keyboards 
Claudia Gigante - Vocals
Goya - Bass

Links:
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