Header Ads

CAMBIO RADICALE "Gioco al Caos"(Recensione)


Full-length, Buil2Kill Records
(2023)

Ma guarda cosa abbiamo sulla nostra scrivania: un bell’album Hard Rock cantato in italiano, con una robusta iniezione di Heavy Metal che non fa mai male! Perché se è vero che l’Hard Rock, per come la vedo io, ha ancora un forte legame col Blues e manca dell’influenza Punk per quanto riguarda la velocità d’esecuzione, qui possiamo ben dire, sentendo alcuni fraseggi di chitarra solista e certe fughe in doppia cassa, che siamo davvero sulla linea di confine fra i generi! Si possono aprire dibattiti infiniti su quando possiamo iniziare a parlare di Heavy Metal: c’è chi adotta la convenzione di battezzare il genere nel 1970 col primo album dei Black Sabbath, chi invece tira in ballo Led Zeppelin, Deep Purple, Motörhead (che pure si autodefinivano come rock ‘n’ roll), chi ancora ovviamente ci ricorda i Judas Priest. Io tiro in ballo addirittura i Blue Cheer di “Vincebus Eruptum” del 1968 e gli High Tide di “Sea Shanties” del 1969.

Secondo me è sempre meglio mantenersi cauti a parlare di Heavy Metal se siamo nei ‘70s: i gruppi succitati hanno fornito tutti gli ingredienti necessari per la ricetta magica, così come diedero il loro contributo i gruppi Progressive Rock, ma alla fine ci vuole un catalizzatore per innescare la reazione, e si tratta proprio del Punk Rock. I Cambio Radicale quindi come gestiscono tutto questo background ingombrante di tradizione e storia del Rock e quindi della Musica? Molto bene, direi! Perché se oggi passa per Rock italiano qualcosa che è solo una confezione colorata di finta provocazione che contiene il nulla, o al massimo del polistirolo, qui abbiamo la sostanza, l’arrosto che non ha bisogno di tanto fumo, coriandoli e paillettes! Ci sono le chitarre distorte in palm-muting, le linee soliste armonizzate, i pattern di batteria rapidi e svelti laddove serve! E naturalmente c’è il cantato in italiano, che lo ripeto: va benissimo, non ha nulla da invidiare ad altri idiomi dalla metrica più affine, in apparenza, col Rock e col Metal.

Canzoni scritte bene e ben eseguite: a volte la voce mi è sembrata un po’ in difficoltà, ma non è affatto un problema di timbrica, è solo l’intonazione che in alcuni frangenti ha una sorta di incertezza. Beninteso: potrebbe essere una scelta, quella di agganciare una nota non troppo saldamente, così da rendere più “verace” e sofferta la performance! Se poi abbiamo anche qualche pausa Pop Rock, questa non è certo all’insegna della banalità di plastica come imporrebbe il mainstream!

Quindi, alla fine, un’ottima, competente, appassionata riproposizione di uno stile (a cui l’Heavy Metal deve quasi tutto) che spero, davvero, possa portare visibilità e successo a questi Cambio Radicale, perché appunto, ci serve un cambio radicale nel modo di intendere la musica Rock, e forse pure il Pop, premiando chi sa scrivere e suonare Musica, al di là dei generi. Tutto il resto è noia, con un sacco di “like” e “view”, ma sempre, comunque, noia.

Recensore: LV-426
Voto: 8/10

Tracklist:
01. Tempesta
02. Freneticamente
03. Cambio Radicale
04. Anima
05. Pazzo
06. Non ti ho detto mai
07. Stati d'ansia
08. Vita

Line-up:
Valerio Franchi : Voce
Cesare Fioriti : Chitarre, tastiere, cori
Vito Svi : Basso
Paolo Caridi : Batteria

Links:

Nessun commento

Powered by Blogger.