Header Ads

Intervista: QUIET RIVER


Oggi intervistiamo Luke Vincent, colui che ha dato vita ad uno dei progetti piĆ¹ interessanti in ambito italiano, mescolando Iron Maiden e black metal! SembrerĆ  strano, ma lui ci ĆØ riuscito e in questa lunga chiacchierata parliamo di questo e di altro riguardo il suo progetto Quiet River. Buona lettura.
PS: A questo link trovate la recensione del suo debutto, "Echo Chamber".

1 - Ciao Luke e benvenuto sulle pagine virtuali di Hot Music Zine! Vogliamo parlare di "Echo Chamber" e di cosa rappresenta per te questo album?
Grazie a voi per l’intervista e per il supporto! “Echo Chamber” ĆØ la concretizzazione di un’idea che mi balenava per la testa da molto, troppo tempo! Iniziai ad ascoltare heavy metal da ragazzino, ma in realtĆ  giĆ  da ben prima, erano gli anni ‘80, provavo una fascinazione per le copertine degli Iron Maiden: mi capitava magari di vedere un poster o un manifesto con Eddie e, senza nemmeno sapere o capire di cosa si trattasse, andavo in contemplazione. Qualche anno piĆ¹ tardi, decisi che era venuto il momento di unire a quella fascinazione estetica la relativa, adeguata colonna sonora, quindi inizia il mio percorso nel metal proprio con gli Iron Maiden! Seguii poi un percorso tutto mio, che mi portĆ² a trascurare, all’epoca, il Thrash Metal dei vari Metallica, Megadeth o Anthrax per approdare, per direttissima, al Death Metal, partendo magari con cose un po’ “entry level”, come i Sepultura dei primi tempi, e poi via via verso Obituary, Malevolent Creation e Suffocation… ma poi arrivĆ² il black metal, con la sua estetica, la sua teatralitĆ , i suoni gelidi e sinistri…Mi ci buttai a capofitto, solo che continuavo a mantenere, in parallelo, il culto per gli Iron Maiden, e quindi mi son sempre detto: “ma perchĆ© non integrare queste due correnti? L’heavy metal piĆ¹ classico col black metal piĆ¹ malevolo?” Ovviamente all’epoca, e per tanti anni a seguire, non avevo idea di come fare per realizzare questo mio desiderio: iniziai quindi a suonare black metal come vocalist, poi mi misi ad imparare la teoria musicale per poter rendermi autonomo nello scrivere la mia musica…Per molto tempo ho cercato di fare black metal con evidenti influenze Iron Maideniane, ma poi ho avuto l’intuizione: buttar via tutti gli elementi stilistici del black metal, tipo blast-beat o tremolo picking delle chitarre, mantenere solo le mie screaming vocals e poi impostare tutto come un tributo, un omaggio, una rilettura personale del sound degli Iron Maiden, piĆ¹ qualcosina di speed metal, visto che sempre apprezzato le corse in doppia cassa, e, in modo un po’ inconsapevole, dei richiami al folk irlandese…Ecco che nell’ottobre 2022 scrivo di getto tutto il materiale che, finalmente di qualitĆ  e quantitĆ  soddisfacente, mi permette di pensare sul serio all’idea di registrare il tutto e pubblicare un album!

2 - Vogliamo parlare dell'artwork di copertina, magari analizzandolo nello specifico?
SembrerĆ  una scelta assai criticabile, ma l’artwork ĆØ un’immagine presa da uno stock online di immagini per il libero uso commerciale; quando ho visto l’opera di Gordon Johnson, l’artista dietro al disegno in esame, ho subito pensato che poteva fare al caso mio! Mi spiego, perchĆ© le cose sono forse meno banali di quanto sembrino: da un lato, volevo riproporre certi stilemi tipici dell’heavy metal piĆ¹ vecchia maniera, quindi ad esempio, il logo, che ho disegnato io personalmente, ha le care vecchie lettere appuntite che rimandano a quelle grafiche cosƬ anni ‘80 che tanto mi colpivano, eppure volevo innescare nel potenziale ascoltatore, magari un metallaro “tipico”, una sorta di dissonanza cognitiva: invece dei soliti mostri, della scontata iconografia orrifica associata da sempre al genere, ecco dei pappagalli gialli che spiccano il volo in un contesto floreale…Questo elemento, che stride cosƬ tanto con le aspettative ormai consolidate – e forse un po’ inflazionate! - dovrebbe, nelle intenzioni, suscitare curiositĆ , magari sdegno, non saprei, comunque una reazione che porti a volerne sapere di piĆ¹, a prestar attenzione verso qualcosa che si presenta sfacciatamente come non ti aspetteresti, dato il contesto. Poi c’ĆØ una caratteristica che pervade tutto l’album: il tema ricorrente della simmetria! Il disco si apre con una breve intro strumentale, prosegue con 3 brani per un ipotetico Lato A, quindi altri tre brani e una outro per il Lato B: la struttura dei singoli pezzi ĆØ omogenea, tale da ottenere in totale 40 riff tondi tondi, 20 per ciascun lato. Il logo ĆØ chiaramente simmetrico, il nome stesso dell’album, “Echo Chamber”, richiama la simmetria per cui una voce riecheggia e si ripropone uguale ma in direzione opposta. Infine, quindi, anche l’artwork in copertina ha una configurazione simmetrica. Ci sono addirittura altre piccole finezze che sottolineano questa fissazione per la simmetria, ma sono piazzate in secondo piano, come fossero delle “easter egg”, quindi lascio all’ascoltatore il gusto di individuarle...

3 - Ci vuoi spiegare il titolo dell'album a cosa si riferisce?
Come dicevamo nella risposta alla precedente domanda, ĆØ un titolo che rimanda a qualcosa di simmetrico, ma non solo: parte delle liriche del mio album trattano, in modo pseudo-analitico, tematiche legate alla psicologia. Trovo interessante la “Camera dell’eco”, quel fenomeno psico-sociale per cui delle persone alimentano le proprie convinzioni, spesso distorsioni ideologiche della realtĆ , non confrontandosi mai con altri che non siano chi giĆ  appoggia le loro convinzioni. Era anche un titolo particolare, eufonico dal mio punto di vista, insomma, mi sembrava il piĆ¹ adatto!


4 - Quali sono le tue influenze musicali e che importanza hanno avuto per la realizzazione di "Echo Chamber"?
SarĆ² breve, perchĆ© in sostanza ne abbiamo giĆ  discusso: Iron Maiden per la ricerca di certe melodie, per le chitarre soliste armonizzate, per una certa rievocazione di uno stile per me immortale. Ovvio, poi ci sono almeno due elementi particolari che ho dovuto integrare con la formula di base: la batteria con la doppia cassa, derivata da certo speed metal o da proposte come quelle dei Blind Guardian o Grave Digger, e le screaming vocals di evidente derivazione black metal.

6 - So che hanno suonato altri musicisti nel tuo ultimo album, vogliamo spiegare bene il loro ruolo?
Dobbiamo fare una digressione: Quiet River ĆØ un progetto solista, ascrivibile alla forma della one-man band, tuttavia il mio approccio ĆØ, se possibile, ancor piĆ¹ radicale e astratto di quanto si possa immaginare: io sono un purissimo compositore, e non so suonare nessun strumento fisico! Conosco la teoria musicale, che ho imparato da autodidatta, e la uso per trascrivere le mie idee su una Digital Audio Workstation, usando quindi uno strumento virtuale che, alla fine, ĆØ un sintetizzatore e un sequencer. So che questo puĆ² scandalizzare chi pensa sempre e solo in termini di musica eseguita su strumenti reali, ma si badi bene: la trascrizione dei brani avviene sƬ in modo elettronico, con metodologie magari nate per la techno, per l’house, per l’industrial e che io ho adattato, forzato, all’heavy metal, ma alla fine scrivo musica avendo sempre in mente chi poi la dovrĆ  eseguire su strumenti reali! In pratica, il sintetizzatore mi aiuta a buttar giĆ¹ l’idea, attraverso una comoda e intuitiva interfaccia grafica detta Piano Roll, ma poi devo strutturare il tutto, quindi l’impianto armonico sotto un certo fraseggio melodico, nonchĆ© lo scheletrato ritmico, pensando in termini di “fattibilitĆ ” da parte di un musicista in carne ed ossa! Una volta scritte le partiture per tutti gli strumenti, faccio il rendering di un file audio che rappresenta un riferimento per chi poi andrĆ  a suonare il brano, aiutato ovviamente dal relativo file midi che include tutto un brano nota per nota. Mi sono rivolto agli Attitude Studio di Milano confessando fin da subito che la mia era una situazione atipica, e che portavo loro tutte le composizioni giĆ  fatte, ma ci volevano dei musicisti che le dovevano poi eseguire nella realtĆ  e in modo fedele a come le avevo concepite io. Quindi, ecco che mi vengono suggeriti dei musicisti di elevatissimo livello, gente con un background molto vasto, che sanno spaziare dal punk rock al pop piĆ¹ radiofonico. L’esecuzione, come potete apprezzare, ĆØ perfetta, pulitissima e cristallina, ed ĆØ rispettosa degli spartiti originali scritti di mio pugno. La batteria invece ĆØ stata mantenuta elettronica: abbiamo lavorato in studio con i file midi che avevo esportato dal mio software, quindi abbiamo applicato ri-campionamenti e umanizzazioni per rendere il risultato il meno artificiale possibile. Un attimo lavoro, in quanto talvolta sento batterie acustiche che vengono talmente tanto triggerate e post-prodotte da risultare, in fondo, non troppo distanti da quel che ho prodotto io in modo del tutto elettronico.

7 - Che tematiche affrontano i testi delle tue canzoni?
Non ci sono dei concept particolari, infatti mi sono tutto sommato limitato a trascrivere i testi che meglio si adattassero alla musica e all’espressivitĆ  dolente e rabbiosa delle mie screaming vocals… Ci sono inni alla potenza e alla velocitĆ  dal sapore vetero-metallaro, un po’ distanti, invero, dal mio stile di vita, che ĆØ guidato dalla pacatezza e dalla tranquillitĆ ! Ci sono riferimenti al fantasy, piĆ¹ qualche incursione in territori vicini all’analisi psicologica di determinate sensazioni che magari ho avuto l’occasione di sperimentare… ma ripeto: nulla di particolarmente strutturato o complesso: poi, come sempre, ciascuno puĆ² trovare i significati reconditi che preferisce!

8 - "Echo Chamber" ĆØ un album che associa il metal classico alle vocals tipiche del black. Come mai questa scelta inusuale?
Anche qui, ne abbiamo giĆ  parlato diffusamente: ho da sempre tenuto vivi questi due binari paralleli: l’heavy metal, quello che vede come massime autoritĆ  proprio gli Iron Maiden, e il black metal, con la sua abrasivitĆ  e ferocia. Mi sono sempre chiesto come fare per unire il tragitto di queste due corsie, e alla fine, quando ho avuto gli strumenti giusti a disposizione, le competenze tecniche e teoriche, quindi la fortuna di avere la giusta ispirazione, ho deciso di unire i puntini, come si suol dire, e far venir fuori il disegno che avevo in mente fin dall’inizio...

9 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la musica dei Quiet River, come lo faresti?
Ti piace l’heavy metal classico, sei cresciuto ascoltando gli Iron Maiden, ma non disdegni anche il metal estremo, e vuoi qualcosa di alternativo al melodic death metal che sia, se possibile, ancor piĆ¹ debitore nei confronti del suono della NWOBHM? Allora credo che Quiet River sia il progetto a cui dedicare un po’ del tuo tempo: cosa ne pensi?

8 - A livello di live come state pianificando la vostra attivitĆ  per i prossimi mesi?
Quiet River ĆØ un progetto rigorosamente da studio, quindi non sono previsti, e nemmeno voluti, concerti dal vivo! Tra l’altro, detto fra noi, non sono affatto il tipo da palcoscenico, anzi, proprio tutto l’opposto: la mia musica vive solo di suggestioni che voglio generare nella mente degli ascoltatori… qualsiasi mia apparizione pubblica rovinerebbe l’aura di mistero che voglio mantenere attorno alla mia persona…

9 - Concludi come vuoi!
Grazie ancora per avermi concesso la possibilitĆ  da farmi conoscere tramite le vostre pagine: ĆØ stato un piacere e un onore rispondere alle vostre domande!


Intervista a cura di Marco Landi

Links:

Bandcamp
Facebook

Nessun commento

Powered by Blogger.