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Intervista: NECROART


I Necroart sono diventati ormai dei veterani della scena estrema italiana, tagliando il traguardo del quinto album in carriera con questo nuovissimo "The Highest Law" e con i loro oltre vent'anni di militanza. In virtù di tutto ciò abbiamo ritenuto fosse interessante porre loro qualche domanda per saperne di più su questa interessante realtà.

1 - Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine virtuali di Hot Music Zine! Vogliamo parlare di "The Highest Law" e di cosa rappresenta per voi questo ragguardevole traguardo del quinto album in carriera?
Ciao a tutti, innanzitutto grazie mille per lo spazio concessoci. In realtà non abbiamo realizzato che potesse darci pressione il quinto album, anche perché essendo una band underground tendenzialmente scriviamo e registriamo quando ne sentiamo la necessità... L'album ha avuto un percorso un po' intricato a causa di cambi di line up ed altre vicissitudini che hanno ritardato le registrazioni... Comunque siamo consapevoli che è un passo intermedio nell'evoluzione della band e che potrebbero esserci altre sorprese in futuro.

2 - Vogliamo parlare dell'artwork di copertina, magari analizzandolo nello specifico?
E' stato realizzato da un artista asiatico che ho pescato casualmente sui social, sono rimasto affascinato dai tratti delle sue opere che appieno riassumono horror, dark, esoterismo ed altri temi che generalmente trattiamo nei nostri pezzi. Al centro della copertina trovi il sacro cuore di Cristo che è l'apoteosi della più alta legge conosciuta dall'essere umano.

3 - Ci volete spiegare il titolo dell'album a cosa si riferisce?
Riprende il tema di A. Crowley "love Is the law, love under Will...". Pretendendo di intendere l'amore volontario come la più alta delle leggi.

4 - Vogliamo parlare delle vostre influenze musicali?
Nel corso degli anni abbiamo inserito elementi desueti per il nostro sound e ne abbiamo eliminati altri che ormai risultavano stucchevoli ed obsoleti... Non parlerei di singoli gruppi ma proprio si correnti musicali quali il metal estremo, il dark ed il prog degli anni 70, quello più esoterico ed intimistico.


5 - Che tematiche affrontano i testi delle vostre canzoni?
Soprattutto in questo disco i testi sono quanto di più personale potessi scrivere, la titletrack è per mia figlia Zoe, gli altri spaziano da una visione del dipinto di Goya Saturno che divora i suoi figli ad una percezione totalmente negativa della mia vita dell'ultimo anno.

6 - Avete già una idea di come si evolverà il vostro sound in futuro?
Assolutamente no, il sound bene o male resterà questo ma alla luce degli ultimi cambiamenti di formazione daremo più spazio ai nuovi innesti ed alle loro idee.

7 - Se doveste convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
Nessun proclama ma solo la garanzia di trovare 23 anni di underground, non ci siamo mai piegati alle mode nemmeno quando ci hanno offerto management lusinghieri quindi nella nostra musica troverete la stessa passione dei primi anni di lavoro.

8 - A voi le ultime parole.
Grazie di cuore per questo spazio... Speriamo di incontrarci live. Un abbraccio a tutti.


Intervista a cura di marco Landi

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