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OIAPOK "OisoLün” (Recensione)


Full-length, Bad Dog Promotions
(2023)

Oiapok è una nuova realtà francese che si poggia fondamentalmente su tre componenti:
Pierre Wawrzyniak (composizioni, basso), Guillaume Gravelin (arpa, arrangiamenti) e Mélanie Gerber (voce). La raffinatezza e la ricercatezza della loro proposta si esprime in un album assolutamente imperdibile per gli amanti del progressive, della fusion e del jazz. Per mettere in piedi un'opera di questo livello la band ha deciso di inserire tantissimi strumenti inusuali ma che stanno benissimo in un album come questo. Le canzoni sono una continua progressione e si avverte la sfida che questa band intraprende ogni volta che inizia un brano, anche perchè non si mai dove si va a finire.

Sconfinata è la tecnica ma anche l'immaginazione di questa band: sono rimasto molto colpito dal lavoro del basso da parte di Pierre Wawrzyniak, ma come non citare le voci femminili che aggiungono fascino e pathos a quest'opera. Anche l'arpa è stato un passo indovinato per la riuscita di questo album, ascoltare l'inizio di "Le Concierge" per credere a quanto sto dicendo. Qui a mio avviso è racchiusa l'essenza più sognante della band, che progredisce pian piano fino ad aggiungere parti di rullante, che prima è soffuso con la tecnica dello spazzolato, poi si trasforma in un puro drumming jazz, e anche gli strumenti a fiato fanno il loro dovere alla grande. 

Si respira un'aria leggiadra in questo album, ma non tutto appare sempre così allegro e spensierato, e il genio di Frank Zappa si fa sentire, come in "Frogs Might Disappear", canzone incredibile per la sua costruzione assolutamente fuori dagli schemi, stralunata ma al tempo stesso affascinante, piena di stacchi inaspettati e sperimentazioni che ci riportano alla psichedelia degli anni Settanta. Sublime!

In tutto questo anche il puro rock trova spazio, come in "Summer 19", baciata da parti groove e funky bellissime e da accelerazioni che ricordano vagamente qualcosa dei Jethro Tull, ma molto più in salsa jazz/funky. Il finale è un qualcosa di vorticoso, quasi impossibile stare dietro a tutto quello che succede, ma è proprio questo il bello di quest'album...Se arriverete fino alla fine, gustatevi la malinconica suite "So Empty It Looks Real", che però poi trasforma questa tristezza (e lentezza) in un qualcosa di totalmente diverso e stuzzicante, con la solita tecnica impossibile da parte di tutti e il solito coraggio di far convivere moltissimi strumenti in maniera del tutto naturale.

Album imprescindibile per gli amanti del prog/jazz, interessante dalla prima all'ultima traccia, e questo è il classico prodotto che non si finisce mai di scoprire e che porta lontano con la mente! 
PS: Riportiamo in chiusura alcune note biografiche utili che accompagnano questa band e questo album, perchè anche così potrete entrare in piena sintonia con quest'opera:
"Un manifesto ecologico e impegnato. OisoLün è una chimera, un uccello esotico, l'ultimo rappresentante della sua specie, sorvolando un mondo devastato dal punto di vista ambientale. Le canzoni dell'album si basano su una strumentazione atipica (arpa, percussioni a martello...), una voce unica tra Lisa Gerrard e Björk, colori musicali provenienti dai cinque continenti, e cesellati arrangiamenti che fanno rivivere l'exotica e l'era spaziale, il tutto suonato su groove moderni che spaziano dal nu soul alla giungla. Tracce come Frogs Might Disappear, un racconto drum'n'bass di un futuro distopico senza batraci, e Les Grands Equipages de Lumière, un adattamento di un racconto di fantascienza francese di Michel Demuth, fanno di OisoLün un viaggio danzante e romantico tra la terra e le stelle. La parola «Oiapok» è un neologismo, uno spostamento semantico tra il fiume della Guyana Oyapock, culla di impavidi avventurieri, un luogo selvaggio, eccitante e pericoloso, e la cintura del Chariclo asteroide, Oiapoque, la cui orbita incrocia quella dei pianeti esterni del sistema solare. Il gruppo ha dedicato il suo primo singolo (luglio 2019) a Raymond Maufrais, esploratore francese scomparso vicino al fiume Oyapock nel 1950".

Recensore: Marco Landi
Voto: 8,5/10

Tracklist:

01. OisoLün
02. Summer 19
03. Les Grands Equipages de Lumière
04. Le Concierge
05. Frogs Might Disappear
06. So Empty It Looks Real

Line-up - credits:
Etienne Agard: Trombone
Fréderic Durrmann: Trombone, whistling
Mélanie Gerber: Vocals
Guillaume Gravelin (Camembert): Harp
Clarissa Imperatore (Camembert): Xylophone, Vibraphone, Flutes, Percussions
Matthieu Lenormand: Drums
Valentin Sylvain Metz (Camembert): Guitars, Mix (6)
Pierre Wawrzyniak (Camembert): Composition, Bass

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