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Intervista: LATHEBRA


E' con estremo piacere che oggi portiamo la testimonianza di Francesco Palumbo dei Lathebra (bassista della band e titolare di My Kingdom Music). Un pezzo di storia del metal estremo italiano e personaggio che continua a sbattersi per l'underground e in generale per il metal. Cerchiamo anche di capire se con la recente ristampa su cd del demo d'esordio dei Lathebra, "Angels' Twilight Odes", ci saranno ulteriori sviluppi per questa band. A lui la parola!

1 - Ciao Francesco e benvenuto sulle pagine virtuali di Hot Music Zine! Vuoi parlarci di questa ristampa della demo d'esordio dei Lathebra "Angels' Twilight Odes"? Come mai questa idea e per caso la band tornerĆ  pienamente in attivitĆ ?
Grazie a voi per l'ospitalitĆ  e complimenti per la vostra creatura. A dire il vero era da anni che avevamo intenzione di ripubblicare in qualche modo quel demo, ma non c'ĆØ stata mai quella scintilla che faceva partire tutto. Verso fine 2021 Nelson Varela della Colombiana Sylphorium Records, un vecchio arnese del Metal (un po' come me ahahaha), mi ha chiesto se fossi interessato a pubblicare insieme a lui con la mia My Kingdom Music quel demo. Non me lo sono fatto dire due volte. Ho contattato immediatamente i ragazzi che si sono mostrati entusiasti dell'opportunitĆ . A quel punto perĆ² volevamo dare una nuova luce al lavoro, pertanto abbiamo deciso di rimasterizzare il tutto partendo dai vecchi DAT che avevamo. Grazie al certosino lavoro di Davide Barbarulo (20Hz20kHz Mastering Lab) li abbiamo riversati in digitale ed alla fine il sound risulta molto piĆ¹ potente ma allo stesso tempo facendo uscire delle dinamiche che non avevamo nel demo. Il resto ĆØ legato alla stampa in digipak con un artwork, opera di Francesco Galano, chitarrista della band, che pur riprendendo la vecchia copertina della cassetta l'ha adatta e rinnovata alla grande. Tornare in attivitĆ ? direi di no, non credo ci sia la possibilitĆ  (e forse anche la necessitĆ ) di ripresentarsi sulla scena con nuova musica. Poi tutto puĆ² succedere ma al momento lo escluderei.

2 - Vogliamo parlare dell'artwork di copertina, magari analizzandolo nello specifico?
Il concept dell'artwork originale, quello del 1997 con la modella che cammina a piedi nudi su un prato, avvolta dalla maestositĆ  della foresta, ĆØ opera mia. All'epoca con quell'immagine volevo rappresentare proprio il concept di "latebra" ovvero quello dell'antico significato della parola, un luogo oscuro e nascosto. Vedevo in quell'immagine la perfetta rappresentazione visiva di quello che era la nostra musica e quello che volevamo esprimere, un luogo intimo dell'animo umano, oscuro, magico ed allo stesso tempo gotico se vuoi. Nella copertina del CD abbiamo ripreso l'immagine della copertina del demo e Francesco Galano, che ĆØ un grafico l'ha avvolta da quelle che sono le nostre immagini in penombra, foto quest'ultime fatte proprio all'epoca durante la registrazione del demo.

3 - Ci vuoi spiegare il titolo dell'album a cosa si riferisce?
Sono le odi crepuscolari degli angeli caduti in terra. Un inno all'oscuritĆ  ed al tormento del nostro essere, l'ultimo rifugio interiore della nostra essenza.

4 - Al tempo questa vostra demo vendette oltre 1000 copie, un risultato ottimo per una demo italiana in ambito estremo. Cosa ricordi di quel periodo e che cosa ĆØ andato perso o guadagnato rispetto ai giorni nostri, secondo te?
Ovviamente ĆØ stato un periodo incredibile per chiunque ha avuto la fortuna di viverlo in prima persona. Il mondo musicale estremo era cambiato notevolmente negli anni immediatamente precedenti. Era arrivato un nuovo sound dal Nord Europa, il Black Metal come lo conosciamo oggi, dall'Inghilterra arrivavano gli echi sulfurei dei Doom di Paradise Lost, Anathema, My Dying Bride, ma anche i primi Cradle Of Filth con il loro estremismo gotico. Tutto questo ti faceva essere al centro di un universo che stava prendendo forma, ti influenzava, ma soprattutto ti permetteva, sia pur con i difficili mezzi di allora (lettere scritte a mano e poco piĆ¹), di essere parte di una scena e la cosa piĆ¹ sorprendente ai giorni d'oggi, ĆØ che nel proprio piccolo ti sentivi protagonista di tutto ciĆ². Oggi nonostante sia tutto molto piĆ¹ semplice vedo che questa sensazione non c'ĆØ piĆ¹. Qualche rimpianto di quei giorni di tanto in tanto c'ĆØ, ma forse ĆØ solo perchĆ© stiamo diventando vecchi e le cose che fai da ragazzo le ricordi sempre con grande gioia.


5 - Vogliamo parlare delle vostre influenze musicali?
Come dicevo prima siamo figli di quel periodo quindi primi impulsi Black della scena Norvegese, i primi Katatonia ("Dance Of December Souls" prima e "Brave Murder Day" poi sono stati per me una folgorazione), il Doom inglese soprattutto di Anathema (quelli di Darren White) e My Dying Bride e senza ombra di dubbio qualche elemento di classico Heavy Metal soprattutto nelle partiture di chitarra. Poi ognuno di noi aveva le proprie fissazioni... io posso dirti qualcosa di Dark Wave ma soprattutto un paio di band che hanno determinato molto del mio modo di suonare il basso ovvero Ved Buens Ende e Fleurety.

6 - Che tematiche affrontavano i testi dei Lathebra?
I testi trattano molto di aspetti intimi della vita e del proprio essere, ripresi dal lato poetico, e di una visione oscura romantica della stessa, nel senso letterario del termine. Sono metafore, poesia rese in musica, visioni extrasensoriali, viaggi della mente, il tetro che diventa splendido ed il bello che si trasforma in macabro. ƈ l'eterna inquietudine tra la morte della vita e la vita nella morte.

7 - Come convinceresti un ascoltatore che ancora non conosce i Lathebra ad ascoltarvi?
Non mi sento di convincere nessuno. Oggi tutti possono ascoltare tutto e tutti per cui semplicemente se questo ascoltatore un po' ĆØ incuriosito da un gruppo di ragazzi che 25 anni fa metteva in musica ciĆ² che sentiva direi che va bene, altrimenti pazienza!

8 - A te le ultime parole. Un saluto!
Grazie per la piacevole chiacchierata e soprattutto grazie per l'enorme affetto ed interesse che questa ristampa nata quasi come un regalo a noi stessi ci sta dimostrando. La musica non ha tempo e lo dimostrano quei 5 ragazzi che oltre un quarto di secolo fa davano vita ad un progetto musicale, un'esperienza intima e magica attraverso un pezzo di vita oscura ed estrema di cui la gente ancora oggi parla e qualche volta riesce anche ad amare.


Intervista a cura di Igor Gazza

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