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PRIMORDIAL WOODS "De Rerum Natura" (Recensione)


Full-length, Independent
(2022)

Con Novembre alle porte mi appresto a recensire il progetto/one man band atmospheric black metal di Nicholas “Senon” Gubinelli (già membro di Brainsane e Haegen). Il deus Ex-Machina di tutto proviene da Matellica in provincia di Macerata, nelle Marche e la band nasce nel 2021. Il concept album in recensione è intitolato “De Rerum Natura”, dal libro dell'autore latino Tito Lucrezio Caro, e vuole celebrare la maestosità della natura e dei paesaggi degli Appennini Marchigiani. Il disco è composto da sei tracce, molto lunghe, il total running è di circa settanta minuti.  Il primo pezzo in scaletta è "Rerum Primordia": inizio delicato con un riff di chitarra rarefatto ed alcuni synth a simulare l’ululato del lupo. I ritmi sono molto rilassati ed aperti, si percepisce lo spazio. Il cantato è in sottofondo, sembra quasi che non voglia dare fastidio all’ascoltatore e lasciarlo godere della musica e dell’atmosfera che si crea man mano che passano i minuti, le parti tirate ci sono, e sono come delle fiammate nel mood generale del pezzo. L'inizio e la fine dello stesso sono contraddistinte da cori che rendono il tutto decisamente catartico, il finale poi è struggente con un delicato pianoforte.

"Clinamen" inizia in modo decisamente più grintoso, il piede per i primi tre minuti è schiacciato sull’acceleratore, per poi sollevarsi gradatamente, la chitarra è sempre molto sporca e l’effetto è davvero interessante. Un brano strano che passa dall’essere letteralmente incazzato nei suoi primi minuti all’essere poi decisamente soave e tranquillo, quasi rilassante nella sua parte centrale con tastiere ed orpelli vari, poi il tutto esplode nella parte finale decisamente più metal. "Animus Et Anima" è un brano rilassato, riflessivo quasi sognante; solo tastiere e sintetizzatori, nessuna voce e nessuno strumento convenzionale, un interludio tra le due parti del disco. "Simulacra", il quarto brano in scaletta, segue il suo predecessore per almeno i suoi primi tre minuti per poi partire in modo improvviso con un bel riff di chitarra, la batteria non è veloce ma incisiva, i synth che fanno capolino sulla struttura architettonica del pezzo hanno un effetto incredibile che permette al brano di diventare davvero maestoso. I ritmi si infiammano sui sei minuti e diventano quasi infernali. Ottimo il cambio di impostazione che avviene al minuto otto, il quale imprime una potenza micidiale alla traccia che per circa due minuti imperversa nelle casse dello stereo, poi il pianoforte, sul finale, restituisce parte della solennità ad un brano davvero ben gestito e molto intenso. "Summa Rerum": synth e chitarra, cori , tutto molto epico ed a tratti folk, mi piace come questo penultimo capitolo dell’opera si libbra e si espande nella camera, un pezzo che a tratti diventa ferino, molto più aderente al black metal più classico. Le tastiere rilasciano un motivo decisamente ammiccante, molto melodico, che a me personalmente piace. Questo a tutti gli effetti è il brano più strettamente metal di tutta l’opera.

Il disco si chiude con "De Rerum Natura". Dopo un breve intro, parte un arpeggio di chitarra classica molto rilassante ed ipnotico. Il brano dura circa quindici minuti, mano mano che procede si aggiunge la batteria in lenta risalita, ed ecco che sui cinque minuti arriva la chitarra elettrica e la voce, in una elevazione dei ritmi, ed il tutto prende quota con l’avvento dei synth. Si aggiunge anche quell’alone di misticismo che questo disco trasuda fin dalla prima nota. Il finale tra schiaffoni black metal e pianoforte, diventa quasi un capolavoro.


CONCLUSIONI FINALI:
Un disco questo che si snoda tra più strutture sonore coesistenti, capace di essere allo stesso tempo evocativo e riflessivo, anche mistico se vogliamo, ma profondamente maligno e rabbioso, esattamente come la natura che viene decantata in questa splendida opera. Sì perché a mio parere dare alle stampe un lavoro come questo non è facile per nulla, riversare in musica tutte queste sensazioni non è mica facile. Il buon Gubinelli ha fatto un lavoro mastodontico che deve assolutamente essere premiato con una produzione all’altezza, ergo di questo disco deve e sottolineo DEVE essere fatto un supporto fisico, perché per ora questa complessa opera esce solo in digitale, e sinceramente mi sanguinano le orecchie ed il cuore quando sento e vedo band composte da scalzacani senza alcuna idea in testa, uscire con produzioni sensazionali…Quindi fatevi sotto labels, producetemi questi Primordial Woods in modo consono, per la gioia anche di chi come me è allergico ai formati digitali.

Recensore: Igor Gazza
Voto: 9/10


Tracklist:
1. Rerum Primordia
2. Clinamen
3. Animus Et Anima
4. Simulacra
5. Summa Rerum
6. De Rerum Natura

Line-up:
Nicholas Senon Gubinelli - Vocals, Guitars, Bass, Piano, Flute

Links:
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