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BROKEN WINGS "Against The Wind” (Recensione)


Full-length, Ghost Record Label
(2022)

Oggi due Agosto duemilaventidue mi dedico, con il condizionatore acceso ed una bibita gelata, alla recensione dei Broken Wings band formata a Udine nel 2018, composta da Massimo Zanuttini (chitarra), Ilenia Serini (batteria), Sabry Sabu (voce) e Gabriele Plai (basso). Band prodotta ovviamente dalla onnipresente Ghost Label Rec.

“Against the wind” è il debut album della band friulana uscito a giugno 2022, album che raccoglie 11 canzoni che spaziando dal rock degli anni’70, all’hard rock anni’80, al punk ed anche ballad ha un ampio spettro di azione. Si inizia con Damnation, il riff di chitarra è subito ficcante, il mood è trascinante, la voce di Sabry è aggressiva, la batteria è molto intensa e rotonda. Il brano è molto melodico ed il ritornello ne è l’apice, la chitarra ed il basso fanno il loro dovere e soprattutto quest’ultimo risulta molto presente in tutta la canzone, si prosegue con Devil Jane e di questo brano ne è stato fatto un bel video, visibile sul canale della Ghost Label, il pezzo è subito aggressivo e al contempo molto catchy, non si può non fare a meno di tenere il tempo, interessante il solo di chitarra al minuto due e quaranta, il groove è dirompente soprattutto nel ritornello con i cori tutto stile anni 80. 

Trust in rock’n’roll è il terzo brano che si apre con un bel riff di chitarra supportato dalla batteria, sound massiccio, ruspante, la voce della cantante è graffiante, scorgo durante l’ascolto alcuni elementi cari al punk e gli inserti in lingua italiana rendono il tutto ancora più carismatico, un bell'arpeggio di chitarra apre la quarta canzone Broken bones, una delicata ballad non scevra di qualche asperità, atta ad alzare l’intensità della composizione, il solo di chitarra sui tre minuti e quaranta la dice lunga sulla bravura del chitarrista che fino ad ora non ha perso un colpo. Ho apprezzato molto anche il ritornello con la doppia voce femminile e maschile, il brano è piuttosto lungo ma scorre senza particolari difficoltà, era da un po’ che non sentivo un pezzo così intenso ed avvolgente.

Last night bire è la quinta traccia e parte decisamente con il piede schiacciato sull’acceleratore, il sound è molto hard rock, mi sembra un po’ inferiore ai pezzi precedenti, meno carismatica forse, decisamente votata al divertimento ed alla spensieratezza. Ma passiamo oltre con Move on: attacco più metal, chitarra bella tirata e batteria poderosa, il ritornello è nuovamente co-interpretato dalla cantante e dalla voce maschile, ormai marchio di fabbrica, a due minuti e venti il chitarrista parte con un bel solo che esplode dalle casse dello stereo. Hunter, la settima traccia, segue la sua precedente, ritmo hard rock/metal energico e grintoso, tutti gli strumenti graffiano e sono votati a fare male, la voce è meno graffiante, ma più quadrata, il ritornello è davvero potente, il pezzo è quello che finora mi ha convinto di più: "rabbia allo stato rock”...

Proseguiamo con l’ottava traccia intitolata 6:21, carismatica ed ipnotica si snoda per poco meno di sette minuti di durata, non si può definire un pezzo aggressivo, ma ha sicuramente delle parti più tirate che fanno assumere al brano una consistenza dinamica e man mano che procede non si può fare a meno di apprezzarla. Capolavoro! Dopo la traccia appena passata che mi ha lasciato un’emozione incredibile torniamo a qualcosa di più easy con Banana Zombie. Già il titolo è tutto un programma, i ritmi sono punkeggianti e spumeggianti, ritmo tirato e leggerezza. Quando la musica è divertimento e libertà come quella di scrivere un anche un titolo come questo...Ascoltate il finale.....

Wild & Free....andiamo nel west, si perché le sonorità sono queste ma solo inizialmente perché poi due colpi di batteria ci riportano alla realtà, il brano è anche qui grintoso e super pompato, mi piace come si sprigiona dalle casse dello stereo. Il bell’assolo di chitarra sui tre minuti e mezzo affetta letteralmente la traccia modificandone la morfologia, ed a me queste cose....piacciono un sacco!!! Against the wind è la title track ed anche ultima traccia. L’attacco è molto delicato, chitarra leggera e voce suadente, batteria cotonata, oserei dire esserci qualche strumento ad arco, una viola o un violino ad accompagnare l’intera canzone. Quando finirà....piangerò.. tanta è la passione espressa in questa ultima traccia.
Considerazioni finali: in linea generale il disco ha un suo perché, pezzi più easy e altri più impegnati, tutti suonati con perizia e devozione, devo ammettere che la signorina alla batteria ha davvero le palle quadre, mentre la signorina alla voce è una cantante davvero fenomenale anche se devo dire che la preferisco quando canta in modo più impostato e meno graffiante, i signorini (per “par condicio”) chitarra e basso sanno il fatto loro e si prodigano perché questo debutto discografico sia davvero un grande debutto. Un disco che non può non piacere agli amanti del rock e del suo cugino più massiccio, l’hard-rock. Sicuramente gli amanti del metal lo troveranno un po' meno interessante ma non potranno non apprezzare le doti di questi quattro musicisti. Lo vorrei definire un disco “libero”, un disco che parla di gioia, di libertà e spensieratezza ma anche di rabbia e di odio. Bravi!

Recensore: Igor Gazza
Voto: 8/10 

Tracklist:
01. Damnation
02. Devil jane
03. Trust in rock’n’roll
04. Broken bones
05. Last night bire
06. Move on
07. Hunter
08. 6:21
09. Banana zombie
10. Wild & free
11. Against the wind

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