Header Ads

ARCANE TALES "Steel, Fire And Magic" (Recensione)


Full-length, Broken Bones Records/Silverstream Records
(2022)

Con la primavera, si suol dire sbocciano i fiori, mentre nel metal fioccano le nuove uscite, infatti quella proposta oggi in recensione è il nuovo album della one-man band Arcane Tales di Luigi Soranno, chitarrista e polistrumentista veneto che con questo “Steel, Fire and Magic” è giunto ormai al suo sesto album, tutti i lavori di questa band sono stati prodotti dalla Broken Bones Records.

Il disco consta di dieci tracce per una durata di circa quarantasei minuti di epico, magico power metal che inizia con "Ethereal Skies", il consueto intro epico e battagliero, sempre apprezzato nel genere in recensione. "Essence of Divine", il secondo pezzo, inizia con una chitarra tagliente ed una batteria tamburellante. Il brano è molto arioso, grazie al sapiente uso delle tastiere, melodico soprattutto nel ritornello. A metà un bel solo di chitarra, i ritmi sono sempre sostenuti e diventano quasi entusiasmanti sul finire. Si prosegue con "Forest of Ice", qui il basso si sente in modo davvero magnifico, ritmi altalenanti, la batteria è più gonfia e la voce si erge sul metallo fumante. Mi piace tantissimo l’uso della chitarra appaiato alle tastiere, dà un senso di sobrietà e di fascino non comuni nel power metal; in effetti i lavori di Soranno sono sempre contraddistinti da un’aura di sofisticatezza unica. 

E' la volta di "The Fires of Hàrgathàn": una voce grossa fa capolino su questa quarta traccia, poi un organo inquietante e via con una bella cavalcata di chitarra e batteria, il cantato è in lingua italiana ed inglese inframmezzato da vocalizzi tipici del black-metal, anche i ritmi sono decisamente sostenuti ed affilati. Un brano divertente e molto appagante all’ascolto grazie anche alle molteplici sfaccettature dovute ai generi musicali così diversi. "Wings of the Storm" ci riporta su un piano prettamente power con batteria grossa e chitarra ruspante, il basso tende le sue corde per abbassare i suoni e completarli, ritmo indomito, carico ed astioso il ritornello è melodico ed impattante, il solo di chitarra si spande come l’olio su un muro sonoro imponente. Si continua spediti con "The Ambush", brano questo subito grintoso e poco avvezzo ai fronzoli, i cori nel ritornello sono sempre ben accetti e risultano sempre azzeccati; sui due minuti una pausa acustica, che rilassa gli animi per poi ripartire di slancio. Anche questa traccia ha un appeal incredibile, soddisfa ed appaga chi la sente con i suoi continui cambi di ritmo e le sue fiammate improvvise, direi è un piccolo gioiello. 

"Realm of the Nordic Stars" invece parte con le tastiere spianate e una batteria delicata, la voce è molto soft, a seguire la chitarra e piano piano i ritmi si alzano, fino all’assolo che si può definire etereo e magnificamente azzeccato, da pelle d’oca tanto è calzante. Un brano che si può definire molto lento ed “aristocratico”. Si continua con "The Spell's Broken"; chitarra, basso e batteria aprono la traccia, i ritmi sono molto poco power, la voce growl e quella in clean rendono il tutto una commistione malsana e molto curiosa, un brano particolare che ha nell’uso di qualche blast-beat di batteria, l’alternanza delle voci e la melodia i suoi punti di forza. Il finale è addirittura esplosivo, la title-rack "Steel, Fire and Magic" è il brano più lungo dell’intera composizione, siamo oltre i sette minuti. Si parte con intro di tastiere e sintetizzatori, poi il tamburo da guerra, già la sento frizzante nelle orecchie quando parte la chitarra, la quale si esprime in modo supremo, poi il brano prende quota e diventa devastante ed emozionate. Le “macchinazioni” sonore alle quali Soranno ci fa assistere sono degne di un vero genio musicale, un pezzo che non ha un attimo di respiro sempre potente e deciso. Garzard Calls Its Braves questo è l’ultimo capitolo di quest’opera magniloquente, batteria basso e chitarra sugli scudi power metal come se piovesse, epicità ed attitudine guerresca, mi piace come si spande dalle casse dello stereo, il solo di basso che sfocia in quello di chitarra ha nuovamente della genialità senza tenere conto del ritornello che rimane in testa e piace davvero tanto.

Considerazioni finali:
Come scritto poc’anzi, le opere degli Arcane Tales sono sempre molto sofisticate e raffinate con quel non so’ che di profondamente emozionante. Nonostante io sia un cultore dell’extreme metal, le trovo sempre molto piacevoli da ascoltare e da recensire. Nulla si può dire della produzione, sempre molto curata e puntuale, come nulla si può dire in merito alla bravura di Luigi Soranno che usa gli strumenti musicali al pari dei prolungamenti del proprio corpo, tanto la sua musica pare quasi organica e viva quando fluisce dalle casse dello stereo. Un disco per appassionati del power-metal e non solo, un disco per tutti quelli che apprezzano ascoltare l’eccellenza della musica italiana.

Igor Gazza
Voto: 9/10 

Tracklist:
1. Ethereal Skies 
2. Essence of Divine 
3. Forest of Ice 
4. The Fires of Hàrgathàn 
5. Wings of the Storm 
6. The Ambush 
7. Realm of the Nordic Stars
8. The Spell's Broken
9. Steel, Fire and Magic 
10. Garzard Calls Its Braves

Line-up:
Luigi Soranno - Everything

Links:
Facebook
Spotify

Nessun commento

Powered by Blogger.