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LEADEN TEARS "Nobody's Innocent" (Recensione)


Full-length, Broken Bones Records & Promotion
(2022)

Debutto discografico per i toscani Leaden Tears, che ci propongono un album dalle tinte gothic, il tutto avvolto in un involucro fatto di metal sinfonico e atmosferico. "The Siren Song" apre le danze e subito la band mette in mostra di che pasta è fatta. Se da una parte la voce di Angela convince appieno e riesce a valorizzare ogni singolo passaggio che interpreta, lo stesso non si può dire per la voce di Rik, non molto focalizzata e acerba. E' davvero un peccato che la band abbia optato per questa caratteristica della doppia voce, perchè se l'album fosse stato cantato interamente da Angela il risultato sarebbe stato decisamente migliore, e questa è la prima cosa che mi sento di evidenziare. 

Comunque il disco prosegue col primo singolo estratto dall'album, ovvero "Beloved", canzone davvero bella per la sua essenza oscura e per i cambi di atmosfera al suo interno. Ottimo il lavoro di tastiera di Luigi, capace di infondere quel tocco gothic ben presente nell'album. Buono anche il lavoro di chitarra di Vexel, mentre personalmente ho trovato un po' soffocato l'operato della sezione ritmica, in quanto la batteria di Nicko ne esce un po' deboluccia da un mixaggio un po' amatoriale, soprattutto per quel che concerne la grancassa che quasi non si sente, mentre il basso di Francesco rimane un po' nelle retrovie, sebbene si ritagli qualche bello spiraglio, come avviene ad esempio in "Space", strumentale che annuncia la quarta traccia, ovvero "The Blame Game", pezzo energico e buono in alcune intuizioni, ma nuovamente rovinato dalla voce di Rik che appare incerta e stonata, al contrario di quella di Angela, che svolge il suo lavoro di mezzo soprano alla grande e con una preparazione tecnica invidiabile.

Arriviamo quindi a "The Revenger", pezzo che la band aveva già proposto qualche anno fa come singolo, e che si dimostra come una delle tracce migliori di questo album, con le sue tastiere orchestrali e il suo piglio quasi da horror metal song. Ecco, questa traccia, seguita da altre buone canzoni come "Freedom" o "Innocence Lost" risollevano il lavoro, che fin qui aveva avuto molti alti e bassi. Invece la seconda parte dell'album si rivela a mio avviso più avvincente della prima, e vengono finalmente fuori tutte le qualità di questa band. Rimangono comunque due grandi incognite in tutto questo: il cantato maschile e la produzione. A mio avviso la band è gravemente penalizzata da questi due aspetti. Una produzione più al passo coi tempi e professionale avrebbe giovato non poco a dei brani che non sono affatto male, anzi, sono anche abbastanza sfaccettati e dimostrano che questa band è matura e ha delle idee niente male. Sulla voce di Rik vi rimando a ciò che dicevo e aggiungo solo che per me è davvero fuori contesto. 

Ma in definitiva questo è un album più che discreto e che potrebbe piacere sia agli amanti del metal sinfonico con voce femminile che agli amanti delle atmosfere gotiche e quasi horror che pescano persino da artisti quali i Goblin. Contiamo che in futuro la band possa limare qualche indecisione e riproporsi al meglio, perchè le basi ci sono.

Recensione a cura di: Marco Landi
Voto: 65/100

Tracklist:
1. The Siren Song 
2. Beloved 
3. Space 
4. The Blame Game
5. The Revenger 
6. Freedom 
7. Wolf-Man 
8. Moon 
9. Innocence Lost


Line-up:
- Angela (mezzo soprano)
- Rik (voice e growl)
- Vexel (chitarra Elettrica)
- Luigi (tastiere)
- Francesco (basso elettrico)
- Nicko (batteria)

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