OMNIA MALIS EST "OME" (Recensione)


Full-length, Broken Bones Promotion & Productions
(2025)

Seguo il progetto Omnia Malis Est sin dai tempi dell'esordio "Viteliù", sia per la musica che per le tematiche affrontate (non ĆØ da tutti parlare di Sanniti e di Lucania). Per cui, quando il boss mi ha proposto di recensire la nuova fatica partorita dalla mente di Uruk-hai, ho accettato con grande entusiasmo, aspettando il compositore al varco del terzo album. Quello che non mi sarei mai aspettato era di trovarmi di fronte ad un album composto da un'unica canzone, divisa in tre parti, interamente strumentale. 

Personalmente, non apprezzo gli album strumentali, mi sembrano delle intro senza fine. Per cui, per questa recensione, userò due voti: uno obiettivo e uno basato sul gusto personale. Il lavoro, obiettivamente, si presenta benissimo, un black atmosferico con forti e frequenti incursioni in campo ambient/rumoristico (non quello più "accessibile" ma quello inquietante alla MZ412/Aghast...insomma, il catalogo Cold Meat Industry). Quando poi entrano gli strumenti, il disco si lascia andare ad atmosfere epiche e decadenti al tempo stesso, trasportando l'ascoltatore in un mondo lontano e dimenticato, come i Summoning (punto di riferimento a livello tastieristico) hanno sempre saputo fare. 

Il lavoro procede con un ottimo equilibrio tra parti più black e altre prettamente ambiente, denotando, da parte di Uruk-hai, una conoscenza approfondita di entrambi i generi e una vena compositiva di altissimo livello (ma questa non ĆØ una novitĆ , per chi conosce il progetto e lo segue dagli albori). ƈ un disco sicuramente non di facile assimilazione, che richiede una certa concentrazione, per non perdersi i tanti passaggi, e un ascolto in cuffia, per non perdersi le varie stratificazioni di strumenti. Un disco consigliatissimo a tutti gli amanti di questo tipo di black metal (io sono tra questi). 

Passando al gusto personale, non posso dire che non mi sia piaciuto ma il fatto che sia interamente strumentale non me lo fa apprezzare fino in fondo, soprattutto quando il disco si fa più tipicamente black alla Summoning, perchĆ© quei riffs, secondo me, richiedono una voce che narri una storia. E con i lavori passati Uruk-hai si era dimostrato un buon compositore a livello lirico e un buon cantante, per cui non riesco a capire il perchĆ© di questa scelta. 

Recensore: Marco "Wolf" Lauro

Voto obiettivo: 85/100 
Voto personale: 70/100

Tracklist:
1. OME



Nessun commento

Powered by Blogger.