GHOST ON MARS "Out Of Time And Space" (Recensione)

Full-length, Willowtip Records
(2024)

Band romana che propone il suo primo full-length, che segue l'ep di debutto "Lost Signals", uscito nel 2019. Oggi la band vede accasarsi presso la prestigiosa Willowtip Records e pubblica questo "Out Of Time And Space", che era stato annunciato da tempo e sponsorizzato da ben tre singoli, ovvero "Carbon Skin", "They" e "Beyond The Mist". Di questi singoli sono stati realizzati anche dei videoclip.

Proprio con "Beyond The Mist" l'album si apre, dando subito una sensazione di maturità e sensibilità artistica da parte di questa band. Il progressive metal proposto è malinconico e toccante, andando a ripescare qualcosa dei Pain Of Salvation, ma anche quel metal contemporaneo (e alternativo) che andava in voga soprattutto una quindicina di anni fa e che in questo album vede una evoluzione, sviluppando quei concetti dark che quel versante di metal ci offriva non troppi anni fa. Un brano come "Quarantine" è da pelle d'oca, una delle migliori composizioni di metal moderno, un pezzo raffinato, suadente, sentito, che lascerà poi spazio ad una tracklist che molto difficilmente deluderà.

Ci sono alcuni brani che potrebbero rimandare anche al gothic metal di band seminali come i Katatonia o Paradise Lost ("Nocturnal"), ma spesso la band ama giocare con ritmiche più moderne e scoppiettanti, come capita ad esempio in "They", che alterna colpi violenti di batteria ad arpeggi di chitarra molto particolari. Ottimo l'uso delle chitarre, che si rivelano moderne e abili nel modellare un sound di grande classe, dato anche l'elevato livello tecnico che raggiungono, anche in sede solista. Questo brano potrebbe essere preso ad esempio proprio per evidenziare le abilità tecnico-compositive di questa band, che però non si ferma qui e propone nella tracklist altre piccole perle, come l'altro singolo "Carbon Skin", ma anche "Nocturnal" e "That Time I saw The Moon" portano l'ascoltatore a capire che questa band offre un metal roccioso a tratti, ma non si accontenta di fermarsi lì. Tutto viene portato ad un livello emozionale davvero elevato, con la voce struggente di Moreno Sangermano che spadroneggia coi suoi acuti e la sua sensibilità.

Questo disco non può essere descritto ancora, andrebbe ora semplicemente ascoltato, data la ricchezza di contenuti che porta. E' davvero un masterpiece del progressive metal, e vede una band capace di fare di tutto, ma soprattutto di sorprendere per freschezza e originalità. Ottima anche la resa sonora, pulitissima. Grande album che vi consigliamo, soprattutto se amate il prog metal più ombroso e moderno.

Recensore: Marco Landi
Voto: 8/10

Tracklist:
01. Beyond The Mist
02. Quarantine
03. They
04. Carbon Skin
05. Nocturnal
06. That Time I saw The Moon
07. Under A Crescent Moon
08. Back From The Dead
09. Back To life
10. Lost Signal

Line-up:
Valerio Lippera: Bass
Andrea Alberati: Drums
Fabio Valentini: Guitars
Moreno Sangermano: Vocals
Andrea Mataloni: Guitars

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