OIGRES "Don’t Stay Close To Me" (Recensione)


Full-length, The Triad Rec./Ghost Record Label
(2025) 

Chi bazzica l’underground italiano dovrebbe conoscere bene il nome Sergio Vinci, mastermind del progetto Lilyum, autore di nove dischi uno più interessante dell’altro. Ecco, dietro il progetto Oigres si cela lui e già questo depone a suo favore. Mentre nei Lilyum e nel primo lavoro a nome Oigres Sergio si è avvalso di alcuni sessions, in questo secondo lavoro si occupa di tutto lui, dagli strumenti alla produzione. La biografia cita come punti di riferimento Pantera, Meshuggah, Yob, Otep and Deftones. A parte i Pantera, che non mi piacciono per niente, ho sentito poco degli altri gruppi citati per dire se, effettivamente, sono tra le influenze (sicuramente lo sono i Meshuggah), per cui la mia recensione punterà a mettere in evidenza soprattutto quello che questo lavoro trasmette, tenendo conto anche dei testi, cantati in prima persona. 

E quello che “Dont Stay Close To Me” è, nella maggior parte dei casi, un senso di soffocamento e di angoscia, con pochi sprazzi di luce, che fanno capolino quando la chitarra solista si sposta sulle note più alte. Ma sono brevi attimi, un’illusione di serenità, nella sofferenza che lentamente emerge e avvolge le orecchie e l’animo dell’ascoltatore, che viene trascinato in un abisso scuro e disperato. E questo senso di angoscia non viene meno neanche nei brani più uptempo come la terremotante (è il caso di dirlo) “Eartquake Of Damned Soul”, le cui parti iniziali e finali sono intervallate da un break centrale che sfocia nel doom più acido. Anche la successiva “World Whore” da una bella carica, con i suoi ritmi più sostenuti. Con “I Walk Slowly” si torna su territori più lenti ed asfissianti, che, in alcuni punti, mi hanno riportato alla mente i Kyuss e il doom più lisergico di Electric Wizard e Saint Vitus (anche se, stilisticamente, siamo su altri territori). 

La mia preferita è senza dubbio “My Shadow” per via di alcuni riff che mi hanno riportato alla mente i Katatonia di quel capolavoro che è “Brave Murder Day”. Personalmente, avrei concluso il disco con questa piuttosto che con “For You” che non mi ha convinto molto, per via di alcune scelte vocali e di riff, che ho trovato poco incisive. Questo “Don’t Stay Close To Me” è un disco davvero molto interessante, che denota l’ottimo stato di ispirazione di Sergio dopo lo scioglimento dei Lilyum. Se dovessi fare un appunto (e direi siamo qui per questo), direi che la produzione così sporca, a mio avviso, penalizza un po’ la resa finale del disco; questo tipo di produzione è perfetta per il black e, volendo, per un certo tipo di death ma qui ci sarebbe stata meglio una produzione più pulita. Tuttavia, immagino che questa scelta, oltre a quella di usare chitarre a sette ed otto corde, sia dovuta alla volontà di trasmettere quella sensazione di angoscia che permea tutto il disco. 

Ad ogni modo, ci troviamo di fronte ad un lavoro maturo, complesso e veramente in grado di dire qualcosa ad un ascoltatore attento. Auguriamoci che Sergio porti avanti questo progetto e che continui ad innovare sempre la sua direzione stilistica, perché ne potremmo sentire delle belle, in futuro, se Oigres verrà supportato a dovere. 

Recensore: Marco "Wolf" Lauro
Voto: 8/10 

Tracklist:
01. No Life
02. Don’t Stay Close To Me
03. Earthquake Of Damned Souls
04. World Whore
05. I Walk Slowly
06. Cold Wind
07. My Shadow
08. For You

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