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Intervista: GOAD


I GOAD di Maurilio Rossi sono la storia del progressive rock italiano e lo ribadiscono pubblicando un album ottimo come l'ultimo "Titania", che esce in questo 2023 e sancisce i quant'anni di attività di questa creatura (1973-2023). Abbiamo anche recensito l'album in questione QUI, e avendolo trovato a dir poco stimolante, siamo andati ad intervistare il mastermind Maurilio Rossi. Buona lettura!

1 - Ciao Maurilio e benvenuto sulle pagine virtuali di Hot Music Zine! Vogliamo parlare di "Titania" e di cosa rappresenta per te questo album?
Salve, benvenuti a tutti voi! Per noi "Titania" rappresenta una nuova avventura, una sfida nel musicare le liriche di John Keats, oggetto del precedente "La Belle Dame". Pensiamo di aver fatto un tuffo immaginifico molto variegato e sempre più "live" in studio, permettendoci contaminazioni positive scevre da ogni riferimento stilistico prefissato, con i musicisti coinvolti e liberi nell'espressione personale pur rispettando armonie "nuove". Ne è' uscito un lavoro enorme, più volte tagliato e cambiato in più aspetti di arrangiamento. E ti anticipo che "Titania" ne è la prima parte soltanto!

2 - Vogliamo parlare dell'artwork di copertina, magari analizzandolo nello specifico?
Francesco della My Kingdom Music ci ha presentato alcune possibili soluzioni per quella che poteva essere la copertina dell'album e noi siamo stati tutti d'accordo che l'opera di Hans Trasid / Dis-Art Design un grafico e designer della Repubblica Slovacca davvero incredibile nelle cose che fa, rappresentava in pieno ciò che volevamo esprimere ovvero un'immagine romantica e gotica allo stesso tempo ma anche estremamente misteriosa e decadente.

3 - Ci vuoi spiegare il titolo dell'album a cosa si riferisce?
In realtà il riferimento è alla regina delle fate dell'opera teatrale di Shakespeare (Titania è la regina delle fate, è la bella sposa di Oberon, re delle fate. Entrambi, sono protagonisti, con la loro intricata storia d'amore e di vendetta, dell'opera teatrale "Sogno di una notte di mezza estate", di William Shakespeare). Si tratta di una citazione di Keats dentro uno dei brani che vi invito a trovare!


4 - Quali sono le tue vostre influenze musicali e che importanza hanno avuto per la realizzazione di "Titania"?
In primis la musica classica, poi il Blues, il Jazz e quello che oggi si chiama Prog degli anni d'oro, dai King Crimson ai Genesis con Peter Gabriel, dai Procol Harum fino ai Talk Talk e Marillion. L'importanza? la formazione di studi dei musicisti è ovviamente la base di ogni futura espressività di essi e nei GOAD è molto variegata, anche anagraficamente parlando! ed ognuno ha dato il proprio apporto prezioso.

5 - Che tematiche affrontano i testi delle tue canzoni di solito?
In genere stati d'animo differenti, dal senso di alienazione all'amore nelle sue complicazioni, alla depressione dell'uomo moderno alla ricerca del sogno... l'avventurarsi nel mistero dei sogni e dei propri desideri...

6 - "Titania" è un album molto particolare, anche oscuro a tratti. Come mai ha questo tipo di mood?
Non è' stata una scelta stilistica a priori ma è venuto fuori dalle sedute di registrazione. Abbiamo avuto, da decenni, una specie di "contatto" esoterico con l'inconoscibile per situazioni particolari di case molto antiche in cui abitavamo e registravamo. Come GOAD ne abbiamo pubblicato alcuni riferimenti in libri dedicati al rock, in anni recenti (Eduardo Vitolo il referente principale).

7 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la tua musica e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo?
Dicendogli di aprire la mente al contatto con quel che non si aspetta... non se ne pentirà mai!

8 - A livello di live stai pianificando qualcosa?
Ne discutiamo spessissimo perché è la nostra dimensione principale avendo all'attivo oltre 6000 concerti dal 1975 a oggi... È un bel traguardo ma non siamo assolutamente sazi e i più giovani fra noi fremono!

9 - A te le ultime parole. Un saluto!
Grazie mille per il vostro supporto e, con la speranza di risentirci presto, vi abbraccio a suon di... GOAD!


Intervista a cura di Marco Landi

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