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SILENCE IS SPOKEN "11" (Recensione)

Full-length, Wormholedeath
(2022)

I Silence Is Spoken sono una band che ci riporta indietro di una trentina di anni, quando la scena alternative-grunge cominciava ad impazzare il tutto il mondo. Non a caso la band fiorentina cita tra le proprie influenze Alice in Chains, Tool e Soundgarden. Ma non solo. La loro visione della musica, molto oscura e carica di un feeling che definirei quasi visionario, si espande anche a band come Black Sabbath e Pink Floyd. Da questa commistione di stili ne nasce un alternative rock/metal che sicuramente, come dicevo all'inizio, pesca a piene mani dal grunge, ma che in vari episodi dell'album si arricchisce di sfumature psichedeliche che sono davvero azzeccate in questo contesto sonoro.

"11" è il loro terzo album. Il riffing di brani come "A Good God" e "War ABC Song" è molto ispirato ai primi Soundgarden, mentre la voce di Samuele Camiciottoli è densa e disperata e ricorda da vicino cantanti che hanno fatto la storia come Scott Weiland o Eddie Vedder. Leggendo la biografia apprendiamo che i testi della band sono abbastanza impegnati, e in questo album formano un concept sull'essere umano, la coscienza e la crescita spirituale. In effetti le atmosfere raramente riescono a farsi solari, e a volte assistiamo a veri episodi carichi di esoterismo, di magnetismo e dal sapore quasi sciamanico ed esotico, come succede in "1984", brano davvero bello perchè si sviluppa molto con l'andare dei minuti e che rappresenta bene la personalità di questa band.

A mio avviso abbiamo anche qualche accenno stoner nell'album, come accade in "Game Over", canzone energica che per certi versi potrebbe essere un mix tra i Bush, i Kyuss e i Pearl Jam di un album come "Vitalogy". Il lato più "dilatato" e psichedelico viene pienamente affrontato nell'episodio conclusivo dell'album, ovvero "Genesis 19/24". Un mix di atmosfere sorrette da un fantasioso drumming che vi terrà sospesi per quasi dieci minuti di scoppiettanti riff e altre sorprese. 

Per concludere, questo è un album degno di attenzione per molti aspetti: il concept intrigante, la musica originale che però affonda le sue radici in una scena ancora oggi molto affascinante, e infine l'ottima prova di tutti i musicisti. Questa è una band ROCK come se ne sentivano tante in passato, in grado di sorprendere e portare l'ascoltatore in un vero trip sonoro. Se non li conoscevate, rimediate.

Recensore: Sonia Wild
Voto: 7,5/10

Tracklist:
1. A Good God
2. War ABC Song
3. 1984
4. Game Over
5. 1000 Petaled Lotus
6. Mud Bones Worms
7. 3Lateral Kingdom
8. Genesis 19/24

Line up:
Samuele Camiciottoli – lead vocals
Alessandro Curradi - bass, piano, synth, and backing vocals
Maurizio D’ario - lead guitar, backing vocals
Lorenzo Panchetti – drums, percussion, and synth

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