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IBRIDOMA "Norimberga 2.0" (Recensione)


Full-length, Punishment 18 Records
(2022)

A metà maggio la band marchigiana Ibridoma ha reso disponibile su tutte le piattaforme di streaming e su supporto fisico il loro settimo album dal titolo “Norimberga 2.0”. Il combo italico è in attività dai primi anni Duemila. La band è dedita ad un heavy/power metal molto tecnico e d’impatto senza disdegnare approcci musicali più melodici. Il disco in recensione è costituito da dieci tracce per una lunghezza totale di circa quaranta intensi minuti.

Si inizia subito con "Ti ho visto andare via": chitarra e batteria subito sugli scudi, il cantato è in lingua italiana ed è un clean molto aggressivo, un brano carico di astio e rabbia incentrato sugli eventi pandemici di questi anni, il ritornello è decisamente melodico ma d’indubbio impatto. Invito chi non l’avesse ancora fatto ad andare a vedere il video di questa traccia. Si continua con l’acceleratore schiacciato con il brano seguente, "Woman from the Stars", cantato in lingua inglese. Mi piace come suona nel complesso, ottimo l’assolo di chitarra che arriva a metà della riproduzione, una canzone che alterna momenti decisamente più heavy ed altri più power. Brano molto dinamico con un’evoluzione a tratti sorprendente. A ruota segue la title track, la traccia più lunga dell’intero lavoro; qui si sente un classico heavy metal sparato e bello dritto, clean vocals a volte “infettate” da qualche growl che aiutano sempre a rendere il pezzo più cattivo. Intorno al secondo minuto vi è un ottimo solo di chitarra.

"House of Cards" inizia con un muro del suono imponente. La canzone è decisamente rotonda e tutti gli strumenti sono tarati per fare male, infatti i circa quattro minuti di pezzo sono davvero una mazzata, ed il lungo solo di chitarra è pura goduria per l’ascoltatore, il finale è scoppiettante, sembra che il batterista abbia otto braccia e sei gambe tanto pesta. "Coming Home" invece ha un approccio più delicato, meno frenetico, con un riff di chitarra molto ficcante. Mi ricorda molto l’hard rock americano, e nonostante gli strumenti siano potenti il tutto suona molto dolce e malinconico. Il ritornello in italiano all’ascolto è molto azzeccato ed aggiunge un po’ di speranza per il futuro “sono qui, svanisce il buio ecco il sole, i suoi raggi, ritorno a vivere…”. Bellissime parole. La sesta traccia, "Into the Sea", è ruvida e parte in modo deciso, gli strumenti sono macigni che si schiantano contro i padiglioni auricolari, brano heavy metal classico nell’accezione più completa, assoli di chitarra e virtuosismi vocali.

"Pandemia". Appunto particolare per questo pezzo che ero davvero curioso di ascoltare, ed in effetti spacca davvero di brutto, batteria grossa, chitarre affilate. Battere il piede a tempo trasportati dal ritmo non è un optional, è in questo caso doveroso. Il brano che per ora ha la mia preferenza. Si prosegue con "Raise Your Head", con batteria quadrata a supporto della chitarra e del basso. Il risultato è un brano di un impatto soverchiante, ritornello gustoso e solo di chitarra sempre puntuale ed eseguito magistralmente. I tre minuti della traccia scorrono in modo direi leggiadro. Ora si passa all’arpeggio di chitarra di "Where Are You Tonight, un brano leggero, passionale, malinconico e molto raffinato, il cantato in clean rende il tutto suadente, una canzone che conquista l’ascoltatore, lo rapisce e lo porta alla fine dell’album, dove troviamo "Eyes of the Stranger", epilogo di questo grande settimo album degli Ibridoma. La chitarra taglia l’aria e la batteria la segue, i ritmi sono calmierati, un brano anche questo delicato e poco propenso al duro heavy metal, ma che non disdegna qualche asperità degna del genere musicale a noi tanto caro, il ritornello piace molto e rimane nel cervello come un chiodo.

Considerazioni finali:
Che dire, gli Ibridoma sono una sicurezza: tecnica, potenza, impatto e melodia; tutto shakerato e servito gelato nelle orecchie dell’ascoltatore, considerato anche il songwrigting di altissimo livello. Tante sono le tematiche trattate, quindi parliamo di un disco che non può essere non presente nella collezione degli appassionati del gruppo e non solo.

Recensore: Igor Gazza
Voto: 8/10 

Tracklist:
1. Ti ho visto andare via 
2. Woman from the Stars 
3. Norimberga 2.0 
4. House of Cards 
5. Coming Home 
6. Into the Sea
7. Pandemia 
8. Raise Your Head
9. Where Are You Tonight
10. Eyes of the Stranger

Line-up:
Alessandro Morroni - Drums 
Christian Bartolacci - Vocals 
Marco Vitali - Guitars
Leonardo Ciccarelli - Bass 
Lorenzo "Fiskio" Castignani - Guitars

Links:
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