MACHINE GUN KELLY "Hit The Road" (Recensione)
Full-length, Diamonds Prod.
(2025)
I Machine Gun Kelly (vi ricorda qualcuno questo monicker?) si formano a Savona, in Italia, nel marzo del 2000, da M.G.Miche (voce) e Umberto (basso). Successivamente si uniscono alla band Alabarda (batteria) e Saul Devil (chitarra). Questa formazione ha registrato i primi due demo.
Nel 2003 Umberto diventa secondo chitarrista e Jesse si unisce alla band come bassista.
Dopo le registrazioni, Caste fu sostituito da Jan.
L'album di debutto "No place to hide" è stato pubblicato nel 2010 e il secondo album "Lady Prowler" nel 2014.
Dopo alcuni cambiamenti, anche la formazione è diventata un quartetto, e nel 2018 il nuovo terzo album “No easy way out” è stato pubblicato dalla Sliptrick Records.
Nel corso del 2021-2023 vari cambi di formazione creano un nuovo quartetto, con Caste tornato alla chitarra e Mattia, giovanissimo musicista di talento si è unito alla band come nuovo batterista.
Ora la band pubblica il quarto album, il qui presente “Hit the Road”, un concentrato di hard rock ed heavy metal anni Ottanta, che ha come numi tutelari band come Saxon, Ozzy Osbourne, Riot o anche Van Halen. Quest'ultima band è ravvisabile soprattutto nell'estro chitarristico di Caste, che più volte mi ha ricordato il famoso chitarrista olandese e la sua band. Nel sound dei Nostri ci sono anche elementi hard rock e street che potrebbero rimandare a band come Krokus, Ratt o Warrant.
I due brani iniziali, "Hit the Road" e "Private Paradise" sono due canzoni energiche e piene di cori facilmente memorizzabili, L'aria che si respira è proprio quella scanzonata e positiva degli anni ottanta e questo fattore ci accompagnerà un po' in tutto l'album. Col terzo brano, "(Screams) in the Night", la band ci offre un qualcosa di più lento ed heavy, sempre mantenendo un riffing ispirato ed affilato. La voce di M.G Miche è decisamente buona e si accosta molto bene a questo tipo di sound, acuta quanto basta ma anche espressiva. Interessante anche la successiva "Devil Woman", altro pezzo che si dipana su ritmiche non proprio veloci e che mette la melodia al primo posto nei refrain.
Anche se la band sa cavarsela in canzoni veloci e non, io credo che il meglio lo dia proprio quando spinge un po' sull'acceleratore. Un altro pezzo che ricalca queste coordinate è "Fly High", mentre nelle restanti canzoni la velocità di inizio tracklist non verrà più ripresa, ma di certo canzoni come "Wicked Baby Blue" o "Sun Goes Dawn" riescono a convincere grazie ad una ispirazione sempre sugli scudi e anche grazie ad una tecnica della band davvero interessante. In questo senso cito nuovamente il reparto chitarristico, in grado di fare davvero la differenza.
Disco molto buono quindi, magari non originalissimo, ma che saprà far battere forte i cuori delle sonorità hard and heavy degli Eighties.
Recensore: Marco Landi
Voto: 7/10
Line-up:
M.G Miche - Vocals
Caste - Guitars
Umberto - Basso
Mattia - Drums
Tracklist:
1. Hit the Road
2. Private Paradise
3. (Screams) in the Night
4. Devil Woman
5. Wicked Baby Blue
6. Lord of Fake
7. Fly High
8. Sun Goes Dawn
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