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Intervista: GLI ALBERI


In sede di recensione dell'ultimo album dei torinesi Gli Alberi venivano usate queste parole: "Reinhold รจ un racconto epico e struggente di uno degli episodi in cui maggiormente si fondono senso di vittoria e tragicitร  della lunga storia dell'alpinismo, fonte di emozioni contrapposte ottimamente rappresentate dalle variazioni musicali, a metร  tra il malinconico e l'aggressivo". Curiosi? Allora continuate pure la lettura con questa intervista ricca e molto interessante ad una delle realtร  piรน in forma e originali del panorama tricolore!

1 - Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine virtuali di Hot Music Zine! Vogliamo parlare di come si รจ svolto il processo che ha portato alla realizzazione del vostro nuovo album?
Ciao e voi e grazie mille per averci chiesto una chiacchierata. REINHOLD รจ un concept album nato nel 2020 e, anche se lรฌ per lรฌ non lo avevamo pensato in quest'ottica, parla di ascesa ed รจ nato in mezzo alla pandemia, quando la societร  era ancora piรน al collasso del solito e risalire era l'unico pensiero possibile. Date le difficoltร  date dal momento storico, abbiamo cominciato a comporre da remoto (con sessioni di brainstorming e riunioni sia per la struttura del disco intero che per trovare gli argomenti di ogni pezzo), poi trovandoci a turno a casa di qualcuno di noi suonando in acustico, poi in sala prove prima del coprifuoco e solo nelle fasi finali in un modo piรน normale. Poco dopo questa fase ci siamo chiusi in studio di registrazione con la speranza che questo nostro viaggio potesse diventare il viaggio di tutti.

2 - Vogliamo parlare dell'artwork di copertina, magari analizzandolo nello specifico?
L'artwork di copertina, cosรฌ come tutte le grafiche del disco, fa parte di una serie di acquerelli del pittore torinese Simone Mostacci, tutti aventi come soggetto l'argomento del disco. La tavola usata per la copertina, nei nostri intenti e in quelli dell'artista, vuole rappresentare sia la piccolezza dei due alpinisti (e per esteso dell'essere umano in generale) rispetto all'immensitร  della montagna sia una sorta di fusione tra la roccia del Nanga Parbat e il volto duro e scolpito di Reinhold Messner, la cui carriera come leggenda dell'alpinismo nasce proprio in seguito a questa esperienza.

3 - Ci volete spiegare il titolo dell'album a cosa si riferisce?
REINHOLD racconta dell'ascesa alla parete Rupal del Nanga Parbat (inviolata all'epoca), nel Karakorum kashmiro, da parte dei fratelli Reinhold e Gรผnther Messner nel 1970, all'interno di una spedizione internazionale. I due fratelli, che fino ad allora avevano effettuato solo scalate alpine, conquistarono insieme la vetta, da soli. La discesa, a causa delle avverse condizioni meteorologiche (le stesse che avevano impedito al resto della spedizione di raggiungere la cima), si risolse in tragedia: Reinhold riuscรฌ a salvarsi da una valanga, che invece si rovesciรฒ su Gรผnther, seppellendolo. Reinhold riuscรฌ a salvarsi nonostante questo e altri episodi estremi, come la perdita di 7 dita dei piedi a causa del congelamento e miraggi derivanti dalla mancanza di ossigeno quali l'avvistamento dello Yeti/Tshemo o l'allucinazione collettiva nota come sindrome del terzo uomo. Oltre che dalla storia di per sรฉ, quello che davvero ci ha colpiti รจ il titanismo della reazione di Reinhold Messner, per cui questa impresa รจ stata l'inizio di una carriera alpinistica che ha dell'incredibile.


5 - "Reinhold" รจ un concept album, vogliamo parlarne piรน nel dettaglio? E da cosa รจ scaturita la scelta di realizzare un concept?
REINHOLD รจ un concept album nel senso che non nasce dal basso verso l'alto suonando insieme, come i nostri dischi precedenti, ma dall'alto verso il basso: ci siamo appassionati di questa storia, ci siamo documentati con le opere a riguardo che siamo riusciti a reperire (libri, film, documentari) e, decidendo, quali passaggi salienti narrare in ogni canzone, abbiamo trattato ogni pezzo come un capitolo. L'idea di scrivere un concept album รจ nata da due fattori: il primo รจ che stavamo vivendo un momento di stagnazione artistica e che (a buona ragione, per fortuna) pensavamo che provare un approccio diverso alla composizione potesse portarci nuova linfa, il secondo รจ che il nostro chitarrista Matteo รจ uno scrittore di racconti e di romanzi e da tempo voleva trasporre in musica i suoi strumenti di storytelling.

6 - Vogliamo parlare delle vostre influenze musicali?
A livello di influenze musicali siamo i primi a essere stupiti dal fatto che un tale miscuglio funzioni, รจ un po' come frugare in frigo da bendati, frullare insieme quattro ingredienti presi a caso e ottenere un piatto che per caso รจ buono. A ogni modo, per questo disco abbiamo guardato sia a diversi lavori metal, soprattutto scandinavi, come la scena black metal di Oslo negli anni '90 (i primi dischi degli Ulver in particolare), i Mastodon, band gothic come i Sentenced o il doom dei Sunn O))) o di alcuni pezzi dei Black Sabbath, sia a influenze esterne al metal, come molti dischi dark anni '80, la blackgaze degli Alcest, tanto post-rock (dai Mogwai in giรน), le colonne sonore di Hildur Guรฐnadรณttir e cantanti come Aurora.

7 - Come nasce una canzone de Gli Alberi di solito?
La musica nasce sempre per prima, che parta da un semplice riff di uno strumento e venga poi costruita tutti insieme o che nasca da un'idea giร  piรน organica di uno di noi e venga portata agli altri in sede di arrangiamento. I testi sono scritti dalla nostra cantante Arianna, a volte a quattro mani con il nostro chitarrista Matteo. Approfittiamo della domanda per ringraziare il cantautore torinese Narratore Urbano, che ha composto il testo e lo ha cantato per il pezzo Noialtri, e Daniela Ponza che ha composto e interpretato il coro finale di Aspettami (cantato nel disco da lei, da noi Alberi e dal cantante Magrรฌtte).

8 - State giร  lavorando a nuova musica? Avete giร  una idea di come si evolverร  il vostro sound?
Col metal abbiamo appena iniziato e ci stiamo divertendo moltissimo, quindi sicuramente queste sonoritร  faranno parte dell'equazione dei nostri prossimi lavori, senza perรฒ rinunciare agli altri pozzi da cui ci piace attingere. Vogliamo lavorare senza imporci limiti o regole e senza costruirci in testa muri che all'infuori delle nostre menti non esistono. Al momento non stiamo ancora componendo perchรฉ stiamo lavorando sulla preparazione dei live (che comprendendo monologhi e proiezioni di filmati d'epoca sono abbastanza complessi per noi da portare in scena), ma non vediamo l'ora di ricominciare.

9 - Se doveste convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la vostra musica e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
Parafrasando l'ultima puntata di Evangelion di Hideaki Anno, per noi questa musica รจ la bestia che gridรฒ AMORE nel cuore del mondo. Nella vicenda dei fratelli Messner la montagna รจ una belva enorme che dalle sue radici sotto la terra urla quanto siamo insignificanti al suo cospetto. Noi contiamo pochissimo e forse questo non รจ un male. La musica che abbiamo composto con quest'emozione nel cuore per noi รจ una vibrazione primitiva che ci scuote fino a rimuovere tutte le barriere che abbiamo costruito intorno al nostro minimo, alla nostra essenza. Speriamo che questa musica possa fare questo effetto a chi vuole provare ad ascoltare il nostro lavoro.

10 - A voi le ultime parole.
Vi ringraziamo tantissimo per la possibilitร  che ci avete dato di fare due chiacchiere su REINHOLD, che รจ un lavoro a cui teniamo moltissimo. Vi salutiamo con la speranza di vederci di persona, sopra o sotto un palco: i concerti sono l'anima di tutta la musica. Andiamoci insieme.

Intervista a cura di Alessandro Pineschi

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