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Intervista: DOWN THE STONE

Oggi intervistiamo i nostrani Down The Stone, che hanno appena pubblicato il loro debutto intitolato "Life" e recensito QUI. Un disco che conferma ancora una volta l'ottimo stato di salute della musica "robusta" italiana e ci consegna una band al top già al loro primo vero e proprio capitolo! 

1) Ciao e benvenuti sulla nostra zine! Vogliamo iniziare facendo una breve introduzione con qualche cenno biografico sulla vostra band per presentarvi ai nostri lettori?

Ciao Sergio e a tutti i vostri lettori, I Dts nascono nel settembre 2013 e dopo pochi mesi, per l'esattezza a dicembre, esce un ep intitolato "Metamorphosis", seguito da un'intensa attività live per i due anni successivi nell'underground milanese.
Proprio durante un concerto al Legend di Milano abbiamo conosciuto Marco Barusso, che ci ha proposto una collaborazione per la produzione del nostro primo full length.


2) "Life" è un disco che farà parlare di sè, e lo dico senza alcun dubbio. La vostra miscela di metal, alternative e hard rock è a dir poco strepitosa e tutte le canzoni presenti nel disco sono delle possibili hit. Volete spiegarci come nasce un vostro brano e dove avete registrato il disco per ottenere un sound così potente e professionale?


Ti ringrazio molto per le belle parole. I nostri brani nascono in genere da un riff di chitarra o da un giro di basso. Alla base c'è sempre l'idea di un singolo da sviluppare ed elaborare insieme per arrivare al brano finito. In "Life" si sente la mano del nostro produttore Marco Barusso, che ha collaborato con noi alla stesura dei brani. Il disco è stato registrato al BRX STUDIO di Milano nel 2016.

3) Di cosa parlano i testi di "Life"? C'è un messaggio in particolare che volete trasmettere con le vostre parole agli ascoltatori?


I testi di "Life" sono un diario di viaggio di esperienze personali. La title track ad esempio è costruita sul ricordo delle sensazioni e delle emozioni legate alla perdita di una persona cara; "To live or to Die" e "Hammer" nascono dalla rielaborazione delle emozioni vissute in un periodo difficile. "I Don't Care" è invece frutto di ciò che si prova quando chi ti circonda vuole a tutti costi distruggere i tuoi sogni. Il filo conduttore che lega tutti i brani è sintetizzato in questo concetto: la vita ti propone sempre delle sfide, delle avversità e dei momenti difficili da superare. Ma è l'atteggiamento con cui affrontiamo queste situazioni a farci raggiungere determinati obiettivi, perché alla fine del tunnel puoi sempre trovare la luce.

4) Quali sono state le vostre influenze musicali e quali sono attualmente? Credete che queste abbiano giocato un ruolo di rilievo per la finalizzazione del vostro sound?


Le influenze musicali sono davvero variegate e spaziano dal rock più classico al metal più estremo. Un insieme di elementi che ha sicuramente influenzato la costruzione dello "stone sound" , infatti nei brani puoi trovare riff estremamente "cattivi" seguiti da ritornelli estremamente melodici. Questo aspetto è il risultato del mix di influenze che è alla base del nostro background musicale.

5) Come sono state, fino ad ora, le opinioni riguardo "Life" da parte di stampa specializzata e pubblico?


Le reazioni sono state molto positive ed è sinceramente una grande soddisfazione, perché significa che abbiamo fatto un buon lavoro!

6) Cosa non è mai stato detto della vostra musica e cosa vorreste fosse detto? Insomma, credete che vada sottolineato un aspetto in particolare?

Uno degli aspetti che vorremmo fare emergere, oltre alla musica, è il legame umano che ci unisce. Siamo una band di quattro "ragazzi" che si sono trovati per fare musica e divertirsi, nulla di più, ma poi con il passare del tempo è nato qualcosa di diverso. Siamo diventati una sorta di famiglia, dove ci si scontra ma dove ognuno sa di poter contare sull'altro, perché i problemi si affrontano insieme. Questa è la vera forza dei Down the Stone, dove alla fine è il gruppo a fare la differenza e non il singolo elemento.

9) Chi ha realizzato l'artwork di "Life" (tra l'altro molto bello), e qual è il suo significato?


Ė stato realizzato da un grande Ivano "Ozzo" Tomba, e rappresenta il modo in cui ci vediamo noi, in una realtà tutta nostra dove questi quattro personaggi possono affrontare le difficoltà che puoi trovare in una città tormentata (come puoi vedere dalla copertina), ma senza prendersi troppo sul serio.

10) Secondo voi, che benefici ha portato la digitalizzazione in generale (compresa la musica) e cosa ha tolto?


La digitalizzazione ha ampliato le possibilità di far conoscere la propria musica in tutto il mondo con un click, di conseguenza ha portato con sé molta offerta. D'altro canto, l'avvento di piattaforme per l'ascolto gratuito di musica online ha portato ad una fruizione più usa e getta, un po' come tutto quello che ci circonda in questo periodo.

11) State lavorando a nuova musica? E cosa dobbiamo aspettarci in futuro dalla vostra band?

Abbiamo molto materiale su cui lavorare, che andrà a formare il prossimo disco, però al momento ci stiamo concentrando sulla promozione del nuovo album e vogliamo portare in giro il più possibile il nostro show . Nell' immediato futuro ci piacerebbe incontrarvi di persona durante i nostri live, perché credo che sia la dimensione più consona ai DTS.

 12) La cosa che mi ha colpito di più del vostro album è la forza delle canzoni. Fa piacere sentire musica energica e con un'anima come la vostra. Inoltre sembra che voi, come i grandi del rock del passato, sappiate scrivere dei grandi brani rock, ben composti ed arrangiati. Quindi vi chiedo: cosa ne pensate di tutte le band che, soprattutto al giorno d'oggi, sono preparatissime a livello tecnico, ma molto carenti sul lato compositivo? Pensate, come me, che questo trend sia purtroppo in aumento?


Grazie, è un onore essere paragonati ai grandi del passato. Secondo noi la tecnica deve andare di pari passo con la melodia, non bisogna mai dimenticare il "gusto" per le cose belle, anche dal punto di vista musicale. È come vedere una Ferrari e una sportiva giapponese, la seconda è tecnologica ma non ha carattere, non ha stile, mentre la Ferrari non sarà sempre perfetta ma ha quel carattere che ti fa esclamare, qualsiasi modello sia: "wow è un Ferrari", anche se di auto non te ne frega un accidente.

13) Siete una band relativamente "giovane", ma pare vogliate bruciare le tappe con la qualità della vostra musica. Quali sono, quindi, gli obiettivi che volete raggiungere come band?

Ci piacerebbe suonare in qualche grande festival e riuscire a portare la nostra musica in giro, per il momento in Europa.

14) Con quale band vi piacerebbe, almeno una volta, dividere il palco e perchè?
Il sogno nel cassetto?

I Metallica senza ombra di dubbio, perché metterebbe d'accordo tutti e quattro senza discussioni! Siamo cresciuti con loro e la loro musica ci ha accompagnato fino ad oggi, sarebbe un grandissimo onore

15) Domanda libera. A voi le ultime parole famose!

Noi siamo i Down the Stone e Vi aspettiamo ad un Down the show!


Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"

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