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DOWN THE STONE "Life" (Recensione)

Full-length, Rock Today Records
(2016)

Riportiamo un po' di note biografiche per introdurre questa band ai nostri lettori:
"I Down the Stone nascono nel 2013 dall'incontro tra Lorenzo Ricci (chitarra e voce), Giordano Conti (chitarra), Lorenzo Grassi (basso) e Fabio Catozzi (batteria). Nel dicembre 2013 pubblicano il loro primo ep “Metamorphosis”, registrato al Frequenze Studio di Monza, decretando la nascita dello “Stone's sound”, un rock moderno e potente con contaminazioni del miglior rock/metal del passato. L'ep riceve un'accoglienza positiva e porta i Down the Stone a esibirsi su tutti i palchi e nelle rassegne più importanti della scena milanese, tanto che in un anno e mezzo faranno circa trenta date live. A giugno del 2014, durante un concerto al Legend di Milano, vengono notati da Marco Barusso, il quale gli offre l'opportunità di produrre il primo full album “Life”. 
Il 17 giugno del 2016 viene lanciato ufficialmente "Walking in My Shoes", primo singolo estratto dal disco, che riceve un ottimo riscontro e viene segnalato positivamente anche all'estero. Seguono diversi live che vedono la band esibirsi sul palco del Rock'n'roll di Rho il 1 luglio del 2016, al Rock on the Road di Desio il 30 settembre (opening Pino Scotto), e al Legend Club di Milano, in occasione della festa di Halloween del 31 ottobre". 


Arriviamo ai giorni nostri quindi, e alla freschissima pubblicazione del qui presente "Life", primo full length della band. 
Di solito sono abbastanza cauto e non mi sbilancio molto nelle valutazioni dei dischi che recensisco, cercando di essere il più possibile obiettivo e "misurato", e cerco anche di elencare quelli che sono i pregi e i difetti di dischi anche di indiscutibile valore. Ma in questo caso non posso elencare difetti, come non posso rimanere abbottonato verso questa band e questo disco, che ho trovato perfetti! 
In pratica i Down The Stone riescono a scuotere il corpo e i sentimenti grazie al loro rock moderno che ammicca un po' al nu metal, ma soprattutto riescono a forgiare undici pezzi che non conoscono cali di tensione, dove tutto è portato al top. 
Se è vero che il primo singolo estratto da questo album è irresistibile ("Walking in My Shoes"), con la sua carica e la sua linea vocale di facilissima presa, tutto l'album si dimostra all'altezza e si candida come uno dei migliori album che io abbia ascoltato in ambito alternative metal negli ultimi anni,

Baciato da una produzione a dir poco stellare, questo "Life", comincia il suo percorso con la dinamitarda "Life", col suo incedere potente e ritmato, fin quando irrompe un ritornello che gasa letteralmente, e non si può fare a meno di cantare questa canzone già dopo pochissimi ascolti. La prima influenza che potrebbe venire fuori ascoltando la musica dei Down The Stone, è quella dei Godsmack, sia per ciò che concerne un reparto musicale bello robusto, con chitarre ribassate e batteria bella "pestona" e la voce di Lorenzo Ricci che si divincola molto bene tra tonalità un po' rauche alla James Hetfield e altre dove è più versatile e rilassato. Comunque la commistione di potenza e melodia di questo brano è davvero efficace e il tutto porta una sensazione di benessere e di carica incredibile!

Si prosegue con la già menzionata "Walking in My Shoes", canzone semplice nella struttura, ma dove nuovamente la voce fa la parte del leone, con ritornelli che si stampano in testa da subito e portano ad essere cantati a pieni polmoni. Verso il finale abbiamo un piccolo break acustico e una ripartenza fulminea dove la band insiste sul ritornello. Grandissima canzone anche questa, ben pensata anche su alcune ritmiche di stampo metal che si fanno strada qua e là.
Il terzo pezzo, "A Good Day", sembra un ideale punto di incontro tra i già citati Godsmack, ma anche qualcosa degli Alter Bridge e degli Stone Temple Pilots più ruvidi (e volendo, chi si ricorda dei Clawfinger?). Molto buono il tiro quasi "dance" che si insinua tra le pieghe di un rock potentissimo ma allo stesso tempo decisamente catchy, che verso il finale mette in mostra anche un bell'assolo di chitarra. Sfioriamo i territori del metal in senso stretto con "Hammer", dove chitarre stoppate in apertura molto dure ci consegnano poi un pezzo dove comunque la melodia non viene assolutamente messa da parte, così come il groove irresistibile che questa band dimostra di avere nel proprio DNA.
Stesso discorso, grossomodo, possiamo farlo anche per la seguente "My Mind", altro pezzo pesantissimo ma contemporaneamente melodico. 
La seconda parte del disco si apre, idealmente, con "Hate Me", con chitarre al limite del "panteriano", con la loro distorsione assassina, ma a cui si contrappone come al solito una attenzione quasi maniacale per refrain melodici e radio-friendly. A questo punto è opportuno trarre alcune conclusioni. La prima e più importante da fare è che, secondo me, questo album sarà destinato ad avere un successo sicuro presso varie categorie di ascoltatori, perchè tutte le canzoni possono soddisfare sia gli amanti del metal moderno, degli hard-rockers, e perchè no, anche di alcuni grungers. Il mix tra un suono attualissimo sorretto da una produzione potentissima e cristallina, e grosse iniezioni di ritornelli incredibilmente memorizzabili, potrebbe fare in modo che questa band diventi la prossima "next big thing", e io me lo auguro per loro. 

Cito ancora la splendida a vagamente malinconica "To Live Or To Die", che si rivela come uno degli episodi più emozionanti del lotto. Ma come non evidenziare anche la esplosiva "Head"? E così fino alla fine, con la cover di "Poker Face" di Lady Gaga che sancisce la chiusura dei giochi.
Perchè, come già ho detto, questo album è bello dall'inizio alla fine...E direi che al giorno d'oggi realizzare un album in cui non vi è nemmeno un filler non è impresa da poco.
Insomma, questo "Life" è un album stupendo, suonato da gente con gli attributi e in cui tutto è incastonato alla perfezione per far perdere la testa all'ascoltatore, trascinandolo in un vortice di modern-rock/metal di pregevole fattura.
Che dire ancora? Volete un disco che vi carichi al massimo e che possiate ascoltare ad un volume al limite della legalità nella vostra auto mentre scappate da una vita che vi ha stufato in cerca di nuovi orizzonti? Ecco, questo "Life" ne potrebbe essere la perfetta colonna sonora. 
Ascoltalo o muori!

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 90/100

Tracklist:
1.Life
2.Walking in My Shoes
3.A Good Day
4.Hammer
5.My Mind
6.Hate Me
7.To Live or to Die
8.Head
9.I don’t Care
10.Your World
11.Poker Face

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