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Intervista: CELEB CAR CRASH

Dopo aver ascoltato e recensito QUI il loro nuovo album "People Are The Best Show", un fenomenale disco in bilico tra grunge, alternative rock e ammiccamenti metal, siamo andati ad intervistare i Celeb Car Crash. Prima di lasciarvi alla lettura, mi sento di dare una sola raccomandazione. Ascoltate tutti questo loro nuovo lavoro, soprattutto coloro che hanno tanto apprezzato l'alternative rock degli anni Novanta!

1) Un saluto da tutta la nostra redazione e benvenuti sulla nostra zine! Vogliamo iniziare facendo una breve introduzione e qualche cenno biografico sulla vostra band per presentarvi ai nostri lettori?

Simone - I Celeb Car Crash sono nati nel tardo 2012 e composti da quattro musicisti provenienti da band svariate: Nicola Briganti (voce e chitarra), Carlo Alberto Morini (chitarra e seconda voce), Michelangelo Naldini (batteria) e Simone Benati (basso).
Siamo da poco tornati con "People Are The Best Show" dopo tre anni dall’uscita del nostro primo album “Ambush!” al quale sono seguiti due Ep: "Drinking In L.A." (2014), che conteneva, tra le altre canzoni, una cover dell’omonima traccia dei Bran Van 3000 (hit fine ’90), pubblicata anche su “Rolling Stone”; e “!Mucha Lucha!” (2015), un Ep composto da tre canzoni inedite. Il nuovo album esce dopo anni trascorsi a girare l'Italia e l'Europa, collezionando tour sia da headliner che anche come band di supporto al fianco di nomi del calibro di Gotthard, Coheed and Cambria, Lacuna Coil, fino ai nostrani Ministri.


2) "People Are The Best Show" è un disco davvero a mio avviso quasi commovente, con la sua carica emotiva e un sound che mi ha riportato alla mia adolescenza o poco più. Un sound diretto, sincero, rabbioso e velato di malinconia. Credete che quanto ho detto sia calzante per la vostra musica?

Simone - Le tue parole sono molto piacevoli e lusinghiere da sentire, e quindi, non peccando mai noi di falsa modestia, non possiamo far altro che trovarle assolutamente calzanti! Energia e malinconia sono sicuramente anche gli ingredienti base di tante delle nostre band preferite.

3) Dove si sono svolte le registrazioni di "People Are The Best Show"?
Simone - Tutte le registrazioni si sono svolte nello studio personale del nostro batterista Miky, il mixaggio allo “Studio 73” di Riccardo Pasini (RA), ed il mastering all’ “Elephant Studio” di Roma (tranne che per una traccia, avvenuto invece allo studio “La Maestà” di Tredozio – FC - ).

4) Ho trovato un brano come "Hello, Morning" davvero favoloso, senza nulla togliere alle altre. Solo io ci sento similitudini con qualcosa dei Pixies? Volete dirmi come si svolge il vostro processo compositivo e, in particolare, di come è nato questo brano e di cosa parla?

Nicola - Non sbagli affatto, il riff introduttivo ha un sapore Pixies: è in quella fascia di riff/arpeggio abbastanza basilare, marcio, ma al tempo stesso melodico.
Il processo compositivo, data la nostra distanza fisica, si svolge con una proposta iniziale, un riff, un’idea di testo, una cellula melodica che in seguito cerchiamo di registrare, passarcela con i potenti mezzi telematici e poi ne discutiamo in sala prove. Per “Hello, ‘Morning” l’Ispirazione è stata un racconto di Italo Calvino, che in quel momento rappresentava un pezzo della mia vita personale, “Avventura di due sposi”.

5) Di cosa parlano i testi di "People Are The Best Show"? C'è un messaggio in particolare che volete trasmettere con le vostre parole agli ascoltatori?

Nicola - I testi prendono spunto da molte storie personali, non necessariamente autobiografiche, almeno non tutte. Tramite queste vicende, possiamo mostrare lo spettacolo più bello del mondo: l’umanità ci regala davvero un campionario bizzarro di situazioni. Noi da buoni spettatori osserviamo, non è un guardare ma un osservare. La speranza è che le cose possano migliorare, che peggiorino è davvero difficile. E’ un album contro la grettezza, l’insensibilità e l’ignoranza.

6) Pensate che la definizione di "alternative rock" sia calzante per la vostra musica? Io azzarderei il termine grunge anche, voi cosa ne pensate?

Simone - Alternative rock, pur nella sua generalità intrinseca, è un’etichetta che può sicuramente accostarsi a ciò che suoniamo. In molti vedono delle venature grunge nel nostro sound, ma per quanto mi riguarda certe nostre sfaccettature malinconiche non le ho mai considerate grunge nel senso più musicale che si da a questo termine: per esempio io non ho mai trovato per nulla grunge nemmeno gli Stone Temple Pilots o i Soundgarden, ed invece da molti sono spesso inseriti nel suddetto filone. Per me il grunge deve avere al suo interno maggiori percentuali di disperazione e di punk-rock.

7) Come sono state, fino ad ora, le opinioni riguardo "People Are The Best Show" da parte di stampa specializzata e pubblico?

Simone - davvero molto piacevoli e lusinghiere, non possiamo di certo lamentarci.
Spesso sono diversificate tra gli ascoltatori, le opinioni su quali siano i loro pezzi preferiti, e questo è un gran bel segno!

8) Cosa non è mai stato detto della vostra musica e cosa vorreste fosse detto? Insomma, credete che vada sottolineato un aspetto in particolare?

Simone - Sicuramente è molto bello quando ci dicono di non essere “scontati” nelle strutture dei brani e negli arrangiamenti o nei passaggi musicali: ogni tanto ci viene detto, ma non credo che sentirselo ripetere possa mai stancarci.

9) Chi è quel bimbo con l'estintore in mano raffigurato nella vostra cover e chi ha realizzato l'artwork di "People Are The Best Show"? Quale significato si nasconde dietro la vostra copertina?

Simone - In molti pensano che sia un bambino, ma in realtà è un uomo orientale molto minuto! Si tratta del modello scelto dall’artista Maleonn per questa bellissima immagine. Maleonn è uno dei più importanti visual artists contemporanei Cinesi, ed i suoi lavori sono stati esposti in tutti il mondo attraendo l’attenzione di testate come “The Guardian”, “Daily Mail” e la “BBC”. Appena ci è stato chiaro che titolo dare al nostro disco, abbiamo iniziato un’accurata ricerca per un’immagine di forte impatto che simboleggiasse da un lato la sempre più dilagante stupidità umana, e dall’altro la mania di protagonismo che porta la gente addirittura a mostrare le proprie intime assurdità come un vanto da esibire. A volte si è involontariamente degli assurdi e patetici showmen, ma peggio ancora è quando lo si vuole persino essere volontariamente! I social network hanno poi dato il colpo di grazia a questo fenomeno, centuplicando la portata della mania di protagonismo degli esibizionisti di tutto il mondo.

10) Secondo voi, che benefici ha portato la digitalizzazione in generale (compresa la musica) e cosa ha tolto?

Simone - Ha portato il grande vantaggio dell’abbattimento dei tempi (e dei costi in molti casi) di lavorazione e delle distanze tra chi collabora ad un progetto; ma nel campo della discografia mondiale, ha purtroppo causato uno straripamento dell’offerta di nuove proposte musicali, che per tutti noi è subito sfociato nella drastica riduzione dell’attenzione dedicata all’ascoltare ciò che di nuovo ci viene proposto.

11) Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati di raggiungere e quali avete già raggiunto? Ce n'è uno o qualcuno in particolare di cui andate fieri?

Simone - L’obiettivo padre di tutti sarebbe quello di poter fare della musica una professione a tempo pieno con cui vivere senza necessariamente dover fare altri lavori: un miraggio più che un obiettivo, visto il correre dei tempi. Un discreto obiettivo già raggiunto, per quanto mi riguarda, è stato sicuramente suonare assieme ai MINISTRI che sono senza dubbio la band in attività che più amo del panorama italiano.

12) State lavorando a nuova musica? Quali novità dobbiamo aspettarci nel vostro futuro? Pensate di rimanere ancorati a questa formula musicale o pensate di cambiare qualcosa?

Nicola - Cerchiamo di mantenerci vivi ed è un grande risultato, almeno per me. Scrivere è uno dei sistemi migliori, quindi sì, abbiamo un piccolo progetto di un Ep di cover “non convenzionali”. Cambieremo, lo abbiamo sempre fatto, anche per la nostra prossima gettata di musica originale, vorremmo collaborare con qualche produttore che capisca appieno il nostro mood e magari ce lo stravolga anche.

13) Credo che trasmettere emozioni con la propria musica sia una dote non da tutti. Voi invece ci siete riusciti in pieno. Il vostro album è un sali-scendi di emozioni che toccano profondamente l'animo di chi saprà entrare in sintonia con voi. Qual è il segreto di questo risultato.

Nicola - Hai già detto tutto tu, deve crearsi un legame, non è facile, lo sappiamo, ma alla fine è molto gratificante. E’ tutto apparentemente semplice quello che proponiamo, non bisogna fermarsi al primo strato, come in tutte le cose che ci riguardano ci sono diversi stadi di conoscenza da apprezzare. Come esempio prendete “Il nome della Rosa” di Umberto Eco, il nostro impianto è molto simile, tranne per il fatto che nessuno di noi è un frate.

14) Il vostro album è top album sulla nostra zine, anche se il vostro genere non è prettamente metal, ma il "problema" più che nostro, a volte sta negli ascoltatori e fruitori di webzine che trattano prevalentemente metal come la nostra...Pensate che molti metal-fans potrebbero apprezzare, come me, il vostro album? E perchè?

Simone - Le persone curiose e davvero sempre stimolate da ciò che li circonda spesso non riescono a soddisfarsi con le forme d’arte che non vadano ad attingere da almeno due o più generi e correnti differenti di quella stessa arte, se molti amanti del metal (come nel tuo caso), partendo dai nostri riff più duri o dai nostri brani più veloci riuscissero ad avvicinarsi alla nostra musica per poi scoprirne le altre sfaccettature, per noi sarebbe un fantastico risultato. Quindi SI, pensiamo che sia possibile che molti “metallari” possano apprezzarci, infatti il nostro batterista è un “metallaro” d.o.c. e ci apprezza !

15) Cosa dobbiamo aspettarci da un vostro live? E quale pensate che sia, in sede live, la vostra principale caratteristica che vi contraddistingue?

Simone - Dovete aspettarvi sudore (tanto), sincerità, cura del dettaglio, esperienza, professionalità, ma anche un po’ di ironia. L’impatto diretto musicale e umano col pubblico è sempre stato il nostro asso nella manica.

16) Ultime parole famose e prossimi obiettivi. Scrivete tutto quello che volete e che possa servire ad avvicinare più persone alla vostra band!

Simone - Se vi piace la musica che strizza l’occhio a più generi e correnti senza fossilizzarsi mai troppo su una sola soluzione sonora: dateci un’occasione d’ascolto e non ve ne pentirete. Se poi ve ne pentite, dateci una seconda occasione e vi dimostreremo che vi eravate sbagliati. Sarete comunque perdonati.


Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"

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