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KUADRA "Non Avrai Altro Dio All’infuori di Te" (Recensione)

Full-length, 12 Linee Records
(2016)

I Kuadra sono una band ormai attiva da diversi anni e che avevamo conosciuto già in occasione del loro eponimo debutto del 2010, di cui potete leggere la recensione del sottoscritto QUI. Di anni ne sono passati, e anche di esperienza e pubblicazioni per la band, e quello che ci consegnano oggi i Kuadra è un album decisamente più maturo e sfaccettato rispetto a quello che proponevano in passato. Partiti da un crossover-rap-new metal, la band oggi si butta in una musica che abbraccia il post metal e il post rock, con l'immancabile comune denominatore chiamato "alternative". Ma riportiamo ora alcuni punti cardine della carriera dei Nostri, in modo da introdurci al meglio nella recensione di questo "Non Avrai Altro Dio All’infuori di Te".
 
"I Kuadra sono una band alternative metal italiana, formatasi a Vigevano nel 2006. Nel luglio 2007 entrano in studio per registrare il loro primo EP intitolato “Tutto Kuadra”, in cui prevale la forma del rap-core. A Ottobre del 2010 esce sotto SG Records il primo album dal titolo “Kuadra”. Il video del singolo “Vieni fuori di qui” entra in rotazione su diversi canali sky.
Nel 2012 viene prodotto un documentario di venti minuti sulla band, girato da Davide Pannucci, dal titolo “È solo l'inizio”. Dopo qualche mese esce il video “I nostri eroi”, primo estratto del disco “Il bene viene per nuocere” che uscirà nel 2013. Registrato presso il Mordecai Studio di Como, sotto la Produzione Artistica di Marco Molteni, il lavoro è totalmente autoprodotto e segna l’inizio di una ricerca di stile più personale. Il 10 Ottobre 2013 presentano il nuovo videoclip “Il bene”, secondo singolo estratto dal full-length. Nel Luglio 2015 si conclude “Il bene viene per nuocere-tour”, che li ha visti impegnati per più di cinquanta concerti in Italia, Lettonia, Estonia, Lituania e Finlandia. 
Arriviamo quindi ai giorni nostri e alla incisione di questo nuovo lavoro, registrato e mixato al Trai studio di Inzago, masterizzato da Magnus Lindberg (Cult Of Luna), distribuito in digitale da 12linee Records e disponibile online in tutti i digital store dal 15/04/2016. Si tratta di un vero e proprio concept-album sull’antropocentrismo e l’auto-schiavizzazione sociale che sotto certi aspetti è molto diverso dai precedenti, più introspettivo ma al contempo molto provocatorio, a partire dalla copertina, illustrazione dell’artista Loris Dogana che rappresenta un uomo con un albero al posto della testa e due accette a sostituire le braccia. In queste dieci tracce la band esplora nuove sonorità, crea atmosfere cupe e offre spunti di riflessione su temi come l’antropocentrismo sfrenato, il disorientamento esistenziale, l’auto-schiavizzazione sociale. Il primo videoclip estratto dal nuovo full-lenght dei Kuadra, è “ La Grande Crocifissione” , Ideato da Yuri La Cava, Regia e montaggio Davide Pannucci, Fotografia Cristiano Vassalli. 

Credo che con queste note sia tutto un po' più chiaro. Come evinciamo da esse, infatti, la band ha compiuto un percorso di personalizzazione e maturazione della propria musica, portandola su sentieri oserei dire quasi sperimentali e davvero difficili da catalogare. C'è anche da dire che la parte lirica in italiano gioca un ruolo fondamentale per riuscire ad interiorizzare al meglio questo lavoro, che appare inizialmente un po' ostico. Ogni tanto mi cimento in dei track by track degli album che recensisco, ma in questo caso non lo farò ed il perchè è molto semplice: questo "Non Avrai Altro Dio All’infuori di Te" è talmente ricco di sfumature e cambi di ogni genere, che non basterebbero pagine e pagine per descriverlo.  In più, proprio la sua natura di concept-album e il filo conduttore sia musicale che lirico che collega tutti i brani, necessita di un ascolto attento e possibilmente non troppo "spezzettato", al fine di non perdere troppo facilmente il filo del discorso e l'intento del disco stesso. Bisogna cercare di assaporare tutti i pezzi in un fiato, insomma, e prestando molta attenzione sia a note che parole.

Potremmo azzardare la definizione di post metal, di alternative rock, o di post rock, ma nessuna di queste definizioni sarebbe pienamente calzante per descrivere questo album. Qui dentro troviamo un flusso di musica, che a volte persino sfocia nell'elettronica e nel trip-hop, con un cantato ipnotico da parte di Yuri La Cava che sottolinea un prodotto che, come lascia presagire la copertina e i temi che tratta, riesce a rivelarsi in pieno solo con ripetuti ascolti attenti. A partire dall'iniziale "La grande crocifissione" fino alla conclusiva "Mettersi in salvo", la band rivela delle indubbie qualità compositive e la capacità di muoversi in più territori con una disinvoltura impressionante, ma è anche vero che la continua ricerca di un sound personale e non inquadrabile praticamente da nessuna parte, potrebbe spingere alcuni ad allontanarsi frettolosamente da questo album. E sarebbe un grave errore, perchè alcuni brani sono delle perle che solo se si scava a fondo possono essere scoperte in tutto il loro splendore. "La grande crocifissione", "Per un mondo minore",  "Abdul", "Con una pistola" e "Godzilla a Milano" sono le tracce che più mi hanno impressionato, grazie anche a testi assolutamente non banali e ad una proposta sonora davvero accattivante.

Molto bella anche "In memoria del nostro futuro", in cui la band gioca pesantemente con l'elettronica, e si addentra in territori che potrebbero piacere anche ai fans di certe cose dei Subsonica (ho detto una cazzata?). E chiude l'album la tribalità di "Mettersi in salvo", le sue note soffuse di chitarra, la sua atmosfera quasi onirica e il mantra espresso dalla voce di Yuri La Cava. 
In conclusione posso dire che questo album non è facile, ma questo l'ho già detto, ma ha un grande pregio, ovvero quello di far venire voglia di riascoltarlo e riascoltarlo, perchè possiede un fascino oscuro e magnetico, un qualcosa che si collega alla nostra coscienza da subito se si è un po' "sensitivi" e sensibili verso alcuni aspetti tematici e musicali, ma che si rivela poco a poco, ma quando lo fa, esplode in tutto il suo profondo significato. 

Disco a mio avviso riuscito, anche tenendo conto dell'ottima resa sonora, ma che sono sicuro sia solo una sorta di passaggio verso un futuro ancora più votato alla ricerca. Ricerca che in questo caso sarà su più livelli: personale, spirituale e musicale. 
Non vediamo l'ora di scoprire le prossime mosse di questa band, che non ha avuto paura di evolversi verso qualcosa di assolutamente non scontato e che ha molto da dire in tutti i sensi!

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 80/100  

Tracklist:
1. La grande crocifissione
2. La larva
3. Per un mondo minore
4. Abdul
5. Il male
6. Con una pistola
7. Questo è un morto
8. Godzilla a Milano
9. In memoria del nostro futuro
10. Mettersi in salvo

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